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EUROFOLLIA

Pesca e Acquacoltura - Novità

PESCA E ACQUACOLTURA: COLPITE E AFFONDATE

A MARE CON IL CALIBRO PER MISURARE PESCE E VONGOLE

 

L’ultima “eurofollia” può far fallire il comparto dei molluschi che in Italia vale poco meno di 80 milioni di euro. Pescare un solo mollusco sottomisura, ossia meno dei 2,5 centimetri stabiliti per legge, porta dritto ad un processo penale, con sanzioni fino a quattromila euro, senza alcuna tolleranza. Colpa del regolamento comunitario e dell’ennesima ottusa misura varata dall’Unione europea che rischia di affamare il comparto della pesca.

E guerra fredda tra operatori del settore e politici italiani, molti dei quali accusati di non essere in grado di tutelare la pesca italiana.

A Venezia c’è già stata la prima manifestazione la scorsa settimana.

 

A rischio 706 aziende ittiche impiegate sulle vongole.

Molte marinerie da Chioggia ad Olbia e La Spezia, dichiarano:

Le uniche novità di rilievo introdotte dal Governo Italiano sono state quelle proposte dal dott. Erminio Di Nora che riguardarono l’applicazione del regime fiscale agrario all’acquacoltura, molluschicoltura e mitilicoltura. Queste norme hanno reso possibile calcolare le imposte come se il mare, la laguna, l’acqua fossero dei veri e propri fondi sui quali coltivare cozze e vongole. Dopo il 2005, anno di approvazione della norma, c’è stato un vero e proprio disinteresse da parte della classe politica dirigente”.

Il Politico non può prescindere dal “vivere il mare”, uscendo pertanto in barca con i pescatori per comprenderne le difficoltà nell’applicazione delle norme.

Sono tanti, troppi quelli che con un doppio petto e una cravatta sgargiante fingono di conoscere per difendere, e peggiori coloro che si travestono da falsi populisti.

Per risolvere i problemi della pesca e dell’acquacoltura tutti, a cominciare dagli amministratori locali, dovrebbero scendere “in campo” per capire quanto sia difficile portare il pane a casa, e ancor di più insegnare ai figli un lavoro che oggi non ha futuro.

Un esempio? Negli ultimi anni sono state eliminate completamente le spadare, demolite le turbosoffianti, emanate regole comunitarie repressive, applicata una fiscalità che non ha pari in Europa,….

Nel breve e medio termine questo andamento segnerà la fine del comparto ittico italiano.

Non bastano più i proclami, è il momento dei fatti. Oggi è importante che la Politica cammini a braccetto con gli addetti, i pescatori, e non più solo con quelle associazioni di categoria che ancor oggi continuano a sopravvivere anche grazie ai contributi pubblici.

 

 

Dott. Erminio Di Nora – Consulente ed esperto nel settore della Pesca e dell’Acquacoltura e

già Consigliere del Ministro per le Politiche Agricole

 

 

www.erminiodinora.com