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Invasione di Pace

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“UN” CAVALLO DI TROIA

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È una sfida con la vita, un gesto voluto con determinazione o imposto dai militari libici per invadere l’Italia prima e poi l’Europa. Un’organizzazione ben strutturata che vuole destabilizzare l’Occidente.

Quando c’era il terribile Gheddafi si era messo fine all’esodo di massa e non c’erano le guerre di questi ultimi anni che costringono a fuggire, non c’era neanche l’attacco violento e disumano dell’Isis. Poi l’ex presidente francese Sarkozy decise prima ancora dell’accordo con l’ONU di bombardare la Libia, avendo come primo e forse unico obiettivo l’uccisione di Gheddafi.

 

Dalla morte del tiranno si sono aperte le porte verso il mare e molti scafisti hanno iniziato la traversata portando in Italia centinaia di migliaia di migranti, solo nel 2014 furono 147 mila. In questi primi mesi sono già decine di migliaia e si prevedono incalcolabili arrivi.

In Libia ci sono due governi e due eserciti che si fronteggiano, milizie che lottano in modo barbaro e nessuno interviene, quando solo un intervento esterno, forte e internazionale potrebbe fermare questo scombussolamento.

L’ultima ecatombe di questi giorni con circa 900 morti è la dimostrazione che l’ONU e l’Unione Europea vogliono questa invasione, la prova arriva dalla loro indifferenza verso un dramma spaventoso. Dal dopoguerra non era mai avvenuto una sciagura simile, che si poteva sicuramente evitare con i controlli e gli interventi presso le coste libiche ed egiziane, soprattutto con la presenza dell’ONU in Libia.

Non solo questo, ciò che rimane determinante è l’aiuto da dare alla gente che soffre la fame, che fugge dalla guerra, che è perseguitata. Sono una serie di interventi che una politica seria e non settaria avrebbe già preso nel 2013, ma in Italia e in Europa si cominciò a pensare solo alle banche da salvare e allo squinternato piano economico da portare avanti per fare perdere alle Nazioni europee la loro sovranità.

Inutile dire che il piano è riuscito e i 28 Stati membri dipendono dalle decisioni di poche persone, ma dietro questi Stati ci sono centinaia di milioni di cittadini.

Tutti possono costatare che questi radical chic italiani che hanno sempre preteso l’apertura totale delle porte a tutti gli immigrati, non hanno mai fatto gesti concreti per aiutarli, magari ospitandoli nelle loro ricche dimore, oppure pagando alberghi per dare una degna accoglienza né si sono sporcate le mani avvicinandoli e portando biancheria pulita.

 

 

Chiacchiere e parole al vento da chi difende gli immigrati per fini politici e non li considera esseri umani. Chi sono i colpevoli, perché ci saranno dei colpevoli, di questa ultima e drammatica ecatombe? Colpevoli per l’indifferenza, per non avere risolto il problema in modo serio, per non avere aiutato nelle loro terre questi popoli con la donazione di tutto quello che necessita per vivere dignitosamente.

Le iniziative di Mare Nostrum e di Triton sono fallite pienamente, addirittura con la missione Triton vogliono solo controllare le frontiere e non salvare le vite umane. È urgente una lotta più intensa al traffico perché chi tratta così gli esseri umani sono solo dei trafficanti senza cuore.

Ci sono anche terroristi e questo non è un problema secondario.

Forse dobbiamo ancora imparare a guardare nella pancia del cavallo.

 

Dott. Erminio Di Nora

 

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