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Il bilancio della vergogna secondo Polifemo

Riflessioni - Riflessioni

Sono tesserato con un partito di Governo ma nel mio paesello preferisco ammenestrare in modo diverso.

L’importante è detenere lo scettro del potere.

Che vergogna, prima divido la torta con chi mi fa comodo e poi affermo che io a quella tavola, ieri imbandita e oggi spoglia, non mi sono mai seduto.

Una politica fatta di ricatti, di alzate di scudi, di faccendieri senza scrupoli, di omminicchi senza dignità, donne comprese.

E allora penso: se andremo alle elezioni in accordo con coloro che oggi sono all’opposizione locale e in maggioranza nazionale posso tornare a comandare.

Ho sempre una maschera pronta per l’occasione: verde, bianca e rossa, peccato solo che non ne ho una che racchiuda al proprio interno il senso dello Stato, del rispetto per la bandiera, dell’amore per le genti che mi hanno votato credendo in me e nei valori che erano dei nostri avi.

Ho votato anche io, sbagliando, credendo nelle parole di colui che seduto tra i banchi dell’opposizione probabilmente si ricandiderà per riproporre una nuova e diversa promessa che non potrà mai mantenere.

Iniziamo a fare come Polifemo, apriamo almeno un solo occhio guardando però tutti nella stessa direzione, verso un futuro concreto, che fondi le proprie basi su persone che vivono la società, che conoscono la ricchezza e la povertà, che amano il bello e il brutto, che non professano indifferenza e omertà ma legalità e dignità, rispetto e solidarietà.

Polifemo

 


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