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La guerra della birra

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La “guerra” della birra

E si perché più che di un periodo di festa, siamo di fronte a una guerra a colpi di competizione e di concorrenza.

La birra è il mezzo, le frazioni il luogo, le “associazioni” lo strumento.

Minturno al centro delle feste di frazione, della concentrazione di una volontà diffusa di andare avanti a “tutta birra”.

Nessun programma congiunto, nessun accordo, nessun calendario degli eventi, nessun passo indietro.

 

La parola d’ordine è: tutti contro tutti, usando come armi gelosia e invidia, indifferenza e arroganza.

Non ci sono superstiti tra la gente comune che alla fine del confronto si ritrova ancora una volta sola di fronte al niente.

Ci hanno insegnato a dividerci, e noi stiamo imparando bene la lezione.

Peccato però che alla fine i vincitori non cambiano, la festa finisce e gli ultimi restano lì, ad aspettare una nuova possibilità per tornare a vivere il paese.

In questo gioco delle parti, la politica fa la parte del leone: resta a guardare, tutelando un orticello dove è rimasto ben poco da raccogliere.

E’ giunto il tempo di un rinnovamento socio-culturale e politico.

Erminio (Italo) Di Nora