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Gli "uomini" senza dignità

Riflessioni - Riflessioni

Qualche giorno fa ho incontrato un "uomo", uno di quelli che ha Giurato.

« Giuro per Apollo medico e Asclepio e Igea e Panacea e per tutti gli dei e per tutte le dee, chiamandoli a testimoni, che eseguirò, secondo le forze e il mio giudizio, questo giuramento e questo impegno scritto:
di stimare il mio maestro di questa arte come mio padre e di vivere insieme a lui e di soccorrerlo se ha bisogno e che considererò i suoi figli come fratelli e insegnerò quest'arte, se essi desiderano apprenderla;
di rendere partecipi dei precetti e degli insegnamenti orali e di ogni altra dottrina i miei figli e i figli del mio maestro e gli allievi legati da un contratto e vincolati dal giuramento del medico, ma nessun altro.
Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio;
mi asterrò dal recar danno e offesa.

Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo.

Con innocenza e purezza io custodirò la mia vita e la mia arte.
Non opererò coloro che soffrono del male della pietra, ma mi rivolgerò a coloro che sono esperti di questa attività.

In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario, e fra l'altro da ogni azione corruttrice sul corpo delle donne e degli uomini, liberi e schiavi.

Ciò che io possa vedere o sentire durante il mio esercizio o anche fuori dell'esercizio sulla vita degli uomini, tacerò ciò che non è necessario sia divulgato, ritenendo come un segreto cose simili.

E a me, dunque, che adempio un tale giuramento e non lo calpesto, sia concesso di godere della vita e dell'arte, onorato degli uomini tutti per sempre; mi accada il contrario se lo violo e se spergiuro.» 

Vecchio o nuovo che sia questo giuramento,
ritengo che giocare sulla gestione di un Centro di Salute Mentale,
quando ci sono colleghi e volontari che svolgono il loro lavoro con il Cuore,
criticando il loro modo di lavorare e di gestire il rapporto con i pazienti, è... VERGOGNOSO.

Una vita basata sul rendiconto economico mensile delle persone curate,
è quanto di più SQUALLIDO io abbia avuto modo di sentire e di percepire da una conversazione che vedeva l'interlocutore essere un familiare di uno dei ragazzi che frequentano questo centro.

E' bastato manifestare la mia personale simpatia e condivisione di intenti verso un modo di amministrare la cosa pubblica vicina a quella del dottor Pino Russo,
per essere toccato nelle parti più personali della vita di ciascuno di noi.

Ma queste persone IGNORANO che quello che un tempo rappresentava una debolezza,
ora è diventata una forza che vive di ideali e di principi
per i quali si diventa pronti a sacrificarsi.


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