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A Flender e Mos

Le vostre storie - Le vostre storie
Flender, un fulmine nato sei anni fa.
I suoi sessanta chili lo rendevano tanto imponente quanto cucciolone e affettuoso, attento a difendere il territorio.
Ha atteso questa mattina prima di lasciarci soli con il suo suo ricordo e di volare nel Paradiso dei cani.
"Papà, Flender è morto. E' andato in cielo", questo è stato l'annuncio che mi ha dato mia figlia telefonicamente.
La stessa età, nati e cresciuti insieme per conquistare il mondo.
 
Uno sguardo dolce, soprattutto quando allungava il suo musone per essere accarezzato sotto la gola.
Si appoggiava sulla gamba con quel nasone che sembrava un ferro a vapore.
Ha sofferto in silenzio, con dignità e orgoglio.
Si è svegliato, ha alzato la testa, un tremore forte e Flender non era più qui.
 
Un cane. Un amico che non ti tradisce mai.
C'è sempre quando lo cerchi, e se non lo fai è lui a chiamarti.
 
I cani hanno un cuore così grande che nessuno potrà mai misurare e visitare fino in fondo.
E non posso fare a meno di ricordare il mio primo grande amore, Mosè.
Un setter inglese con un occhio nero e uno bianco.
Mi accompagnava  e mi veniva a prendere a scuola tutti i giorni.
Gli piaceva svegliarmi tirando giù le lenzuola per leccarmi sotto i piedi.
 
Un giorno qualcuno decise di "rapirlo"  e di farlo morire cieco in un canile.
 
La differenza tra l'uomo e il cane?
Il primo troppo spesso ama perchè si aspetta qualcosa in cambio.
Il secondo lo fa perchè evidentemente è un messaggero di Dio, e quindi non chiede nulla ma lascia sempre qualcosa dentro di noi.
 
A me piace pensarla così

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