Notice

NOTIZIARIO FISCALE

Fisco e Previdenza - Fisco

Definite le modalità di accesso al credito d'imposta per la bonifica di siti inquinati: Decreto


È stato approvato il Decreto 18 maggio 2015, con il quale il MISE ha definitole modalità di presentazione delle domande di accesso al credito d'imposta a favore delle imprese che acquisiscono beni strumentali nuovi per la bonifica e la riconversione industriale dei siti inquinati di interesse nazionale (D.M. 7 agosto 2014). In particolare, per accedere al credito, è necessario che l'acquisizione dei sopraddetti beni sia stata effettuata:

  • a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore del D.L. n. 145/2013 (24 dicembre 2013);
  • fino alla chiusura del periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2015.

L'istanza di concessione dell'agevolazione in commento deve essere presentata a partire dal 2 gennaio 2016 ed entro il 31 dicembre 2016.

 

 

Voluntary disclosure, circolare Assonime


Con Circolare 19 maggio 2015, n. 16, Assonime, ha chiarito alcuni aspetti sulla procedura di collaborazione volontaria (c.d. voluntary disclosure) per l'emersione ed il rientro di capitali detenuti all'estero.

In particolare, il documento in oggetto fornisce alcune precisazioni sui seguenti argomenti:

  • soggetti coobbligati alla regolarizzazione;
  • violazione delle norme in materia di antiriciclaggio;
  • monitoraggio fiscale e compilazione del quadro RW.

 

Condanna penale per mancato versamento delle ritenute anche se solo per un periodo limitato


In tema di reati fiscali, la Corte di Cassazione ha statuito che rischia comunque una condanna penale l'imprenditore che omette il versamento delle ritenute previdenziali per qualche mese e per un periodo modesto.

Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 20571 del 19 maggio 2015, accogliendo il ricorso della procura di Torino, ha precisato che ai fini dell'assoluzione del datore non è sufficiente, da sola, l'esiguità dell'illecito, ma è necessaria la dimostrazione dell'assenza di dolo.

 

 

Contributi: il versamento tardivo comporta la sanzione anche se l'Istituto non indica i motivi


In materia di tardivo versamento, la Corte di Cassazione sezione Lavoro ha chiarito che deve considerarsi legittima la pretesa avanzata dall'Inps per le somme e le sanzioni, indipendentemente dal fatto che gli importi risultino come tardivo versamento da quanto indicato sul modello Dm 10.

Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 10218 del 19 maggio 2015, ha precisato che ai fini dell'applicazione delle sanzioni per tardivo versamento non risulta necessaria l'allegazione dei motivi. Nel particolare, in caso di opposizione alla richiesta dell'Istituto da parte dell'imprenditore, il giudice sarà tenuto alla verifica della fondatezza della richiesta, indipendentemente dalla formale allegazione dei motivi.