Siamo saltati nel 2013, attraversando i decenni che ci dividono dalla nascita del “nostro” bambino : è la Vita.

A saperlo prima, forse avrei cercato di … chi lo saprà mai.

Non sembrava passasse così veloce il tempo quando ero adolescente, sempre in attesa dei diciotto anni per diventare grande.
I rimpianti no, non servono e non aiutano, ma probabilmente il tempo ci insegna a saper scegliere, usandone una piccola parte per imparare a guardare e ad ascoltare.

E’ la Vita, una parolina usata troppo spesso senza importanza.

No, non è un solo treno, e non è un’unica direzione, se non quella verso il capolinea.

Tante sono le scelte, e ancor più i binari da poter seguire.

L’importante è sapere dove andare.

Il “paese dei balocchi” esiste.
Una scelta facile, che non richiede sacrifici, ma per la quale probabilmente si va a pagare un conto salato.
Far finta di vivere nel proprio mondo, rendendolo virtuale quando vogliamo, è la soluzione di coloro che usano i paraocchi per non girarsi, per non distrarsi, per restare concentrati unicamente su se stessi : è l’egoismo.

Lentamente ma costantemente la Vita si consuma, si trasforma, si plasma sulla nostra identità.
E mentre il corpo invecchia sotto il peso del tempo, l’anima si riempie di sapere, di storie di vita, per dirigersi verso il mondo della verità.

Mi piace pensare di essere circondato dalle anime di tutti coloro che prima di me sono stati bambini, e immaginare che un domani anche io potrò, fermando il tempo, sussurrare qualcosa nelle orecchie di quanti, come me, hanno dimenticato che
la Vita è…un seme da custodire e preservare per l’eternità.

Buona Vita!!

                                                                                    Italo