Quando la navicella lasciò il Pianeta, ero seduto nei
pressi del Cimitero di Ventotene, e da lì ammiravo un
tramonto senza confini, forse l'ultimo.

Da quel punto si vedeva la scia lasciata nel cielo, e
una squadra di piccoli e grandi iceberg variopinti che
sembravano dirigersi alla conquista del Continente.

I pinguini, smarriti sui loro isolotti galleggianti,
salutavano le sule, le berte e i gabbiani, e tra un tuffo e
l'altro, mangiavano qualche pesciolino che nuotava all'ombra
e al fresco di una flotta che il tempo avrebbe consumato.

L'uomo era riuscito a modificare l'equilibrio naturale
delle cose, distruggendo ciò che Dio aveva creato e la Natura preservato per millenni.

L'uomo, un essere che non voleva vedere e ascoltare, se non ciò che egoisticamente desiderava.
L'idea di possedere aveva scalzato tutti gli altri sogni.
 
Intanto il sole era tramontato accompagnato dal canto degli uccelli,
e disteso a guardare il cielo non potevo non ricordare un Grande Uomo : Beniamino Verde.

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