Il dolore di quella ragazza si udiva fin dentro il cuore di
coloro che avevano ormai chiuso le porte all'amore, vittime
di avventure che ne avevano segnato l'esistenza.

 Non aveva potuto farlo in vita, non ne aveva avuto il
tempo.

 E così quella ragazza, spesso discriminata per quel suo
modo di essere, accettò l'invito.

 Sola con i suoi demoni e le notti solcate da navi fantasma,
seguiva le stelle luminose sognando di incontrare il suo
principe azzurro.

 Lo specchio era stato il suo unico nemico-amico.
 Mai una parola di conforto, se non la solita immagine
distorta, falsata e menzognera.

 Stregata da un mondo che proiettava una realtà virtuale,
costruzione di un mondo fantastico, eretto sulle acque di un
mare in tempesta.

 Un'anima sofferente, un corpo indebolito dalle illusioni di
uno schermo realizzato per creare un clone.

 Silenziosamente si trascinava sotto il peso dei suoi sogni,
delle aspirazioni di una giovane ragazza della sua età.
 Una principessa il cui cavaliere avrebbe atteso invano di
baciarla.

 Neanche il suo bacio avrebbe potuto svegliarla ormai.

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