...ci accompagna giorno per giorno nel nostro quotidiano, suggerendoci di amare senza remore, e inutilmente cerca di esporci cosa siamo stati e cosa saremo, ma soprattutto da dove veniamo e dove andremo.
 
Quel Bambino ci aiuta a comprendere la trasformazione che avviene nell'essere umano durante il percorso di crescita, e che  il passare degli anni non può alterare ciò che Gesù  ci ha donato con la nascita.

Siamo noi a costruirci qualcosa che nasconde quel bambino, che lo tiene segregato in un angolo, dietro il muro del silenzio.
Paura di ciò che siamo diventati e delle trasformazioni a cui ci sottoponiamo per non essere "diversi" da coloro che hanno tenuto il loro bambino in uno stato comatoso, per paura di aprirsi al mondo, di lasciare spazio e libertà ai propri sentimenti, quelli puri di un un figlio o un nipote, in ognuno dei quali Dio ci fa rivivere la purezza dell'animo umano e dello Spirito Santo.
 
E' però sempre più difficile soffermarsi a guardare, a sentire, a riflettere sul modo in cui la vita ci offre dei segnali, perchè siamo sempre troppo impegnati nel rincorrere qualcosa, qualsiasi cosa possa darci una momentanea ed effimera soddisfazione.
Troppo attenti a guardare e ad osservare gli altri, sempre pronti a giudicare.
 
Proviamo quindi a liberare il bambino che Dio ci ha donato e che custodiamo dentro di noi.
Saprà come agire per rispondere alle nostre domande.

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