E' vero dottore, dal dolore ci si allontana, si fugge via per timore di non sapere cosa fare,
per paura che non sia contagioso, ma anche perchè se non si conosce quel grado di  sofferenza,
si fa qualsiasi cosa per starne lontani.

Il figlio di Ivan è seduto sul divano con una bottiglia tra le mani.
La testa è abbandonata sul guanciale, e gli occhi socchiusi guardano nel vuoto. Silenziosamente, come una nave che affonda lentamente, immerge i suoi pensieri nell'alcool,
fin quando un giorno la nave perderà l'uso delle pompe di sentina, e si adagerà per sempre sul fondo del mare.

La sorella di Lina è stanca.
Quando era bambina ha subito violenze da un parente.
Nessuno sapeva, nessuno vedeva, nessuno parlava.
La depressione è la sua compagna di viaggio, una grave forma di malinconia che ha soppresso la fiducia nel prossimo, seccato ogni germoglio, costellato la sua vita di tramonti. 

Il dolore è come un grande corso di autoterapia :
chi lo ha subito sa riconoscerlo, e può offrire la propria esperienza per accompagnare l'amico in un viaggio lungo, ma che alla fine vedrà lentamente apparire la luce.

Tutti vorremmo essere felici, nessuno vorrebbe soffrire, ma la vita è anche questo.

Unirsi è l'unico modo per vincere la Guerra!!!