Non ha paura di aspettare, non teme appuntamenti al buio.
E allora ci si prepara a non averne timore, o si pensa di farlo.
La natura umana è fatta di un inizio e di una fine, e mentre la aspettiamo ci chiediamo tante cose e ne ricordiamo molte altre.
Nonostante tutte le precauzioni non si è mai pronti, non si è mai preparati di fronte alla perdita di una persona cara.
Le domande che rivolgiamo al Signore non hanno fine e le preghiere ci riportano in mente quanto troppo spesso sia superficiale il rapporto con la Fede.
Un senso alla Vita, il senso della Vita, qualcosa di buono da lasciare di un passaggio terreno, breve rispetto all'immensità dell'Universo.
Forse abbiamo perduto la misura del tempo e non riusciamo ad apprezzare ciò che ci è stato donato,tentando di prendere tutto ciò che vediamo e perdendo il contatto con la Luce che ci ha donato la Vita.
Poi arriva lei, la Signora, a volte ci avverte ed altre no.
E mentre ci pensi leggi l'annuncio funebre di Antonio, 17 anni, o di Maria, 47, e solo per pochi minuti immagini il tuo nome su quel manifesto.
La vita di tutti i giorni ti travolge e te lo fa ricordare solo quando accade nuovamente a qualcuno che attira la tua attenzione.
Ma quando inizia il colloquio con la nostra coscienza passando per il cuore, in quel momento ci accorgiamo di tutto.
Non possiamo barare, non servirebbe a nulla.
E allora forse è il caso di vivere al meglio questo "percorso" in attesa che lei compia il suo lavoro.
Cos'è il meglio?
Ognuno fa le proprie scelte nella vita: quello dovrebbe essere il meglio di ognuno.
Il giudizio?
Non spetta a noi.

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