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Gli Angeli volanti

Narrativa - Narrativa e Poesia
I passi avvolgevano tutto in un timido alone di mistero, mentre Fesus adagiava il suo corpo su una coperta fatta di foglie e paglia e il tramonto faceva capolino dietro la collina che lo aveva visto protagonista di mille avventure con il suo deltaplano.

Tutto finisce, disse Giada, al cui capezzale il giovane si appoggiava sempre per trovare conforto prima dei suoi voli, delle sue avventure.

Quel giorno Giada, Angelo dei viaggiatori, aveva deciso di accompagnare Fesus in questo suo nuovo volo, non più aggrappato al deltaplano, ma alle sue ali, e al sogno che la meta sarebbe stata altrettanto interessante e fantastica da scoprire.

Una distrazione o un vento improvviso, una scusa per sorella morte aveva condotto l’impavido viaggiatore verso il becco d’aquila, uno spuntone di roccia che aveva fermato il suo volo, facendolo precipitare giù nella bocca di Yano, il vulcano casa di Toprom, dio del fuoco.

Una brezza accarezzava Fesus mentre Giada preparava le sue grandi ali bianche per quello che sarebbe stato l’ultimo volo terreno del giovane. Aggrappatosi con forza, appoggiò il capo sul morbido piumaggio dell’Angelo, addormentandosi in un sonno senza risveglio.

Oggi Fesus è l’Angelo protettore di tutti coloro che fanno del volo il loro sport e la loro passione, e si narra che le loro vite vengano tratte in salvo da un grande e bianco  uccello alato e luminoso.

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