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Fermo pesca 2007: parole, parole, parole
Pesca e Acquacoltura - Novità |
COMUNICATO AUTONOMO
Gli intervenuti al tavolo delle trattative del Ministero per il fermo hanno discusso a lungo, senza riuscire a trovare una soluzione condivisa, che dovrà attendere ancora per essere partorita.
Le ipotesi su cui “hanno” lavorato, sono anche la creazione di un'unica zona di pesca da Trieste a San Benedetto del Tronto.
E’ stata verificata l’ipotesi di un dopo fermo più incisivo nel basso Adriatico, almeno fino al primo mese dalla ripresa delle attività, e maggiore flessibilità nell'articolazione del fermo per il basso Adriatico;
attenta valutazione delle esigenze e delle peculiarità della pesca in Abruzzo e Molise;
fermo facoltativo nel Tirreno;
possibile allungamento del periodo di fermo per il nord Adriatico compatibilmente con quelle che sono le risorse finanziarie.
Le prossime tappe verso la definizione del calendario per il fermo di quest'anno saranno l'invio, da parte dell'Amministrazione, di una nuova bozza di decreto che sarà oggetto di discussione in una riunione che probabilmente sarà convocata il prossimo 16 luglio.
Per quanto riguarda il Tirreno, personalmente, e condividendo questa opinione con la maggior parte dei pescatori, abbiamo ritenuto affermare quanto appresso:
" Siamo da sempre una categoria che gioca in promozione, ma mentre in Adriatico e in altre località “a scelta”, si permette alla pesca di avere un ruolo da protagonista, non si tiene nella minima considerazione la peculiarità del Tirreno, e in particolare della necessità di un fermo obbligatorio in periodi stabiliti.
Si calano proposte e si cancellano quelle che potrebbero far crescere la categoria, come il fermo obbligatorio e il fermo obbligatorio per tutti, anche per la piccola pesca.
Se resterà così, tutti comprenderemo che i pescatori per sbarcare il lunario saranno costretti a "rubare", perchè non si è dato modo alle specie di riprodursi. Le demolizioni aumenteranno, e con esse la disoccupazione. Decisioni che spiegheranno l'aumento delle importazionie , ma anche il perchè nessuno dei giovani sarà incentivato nel proseguire l'attività dei genitori.
La Regione Lazio sembra avere abbandonato ogni iniziativa volta a tutelare risorse e categoria, e gli ambientalisti saranno presenti quando si tratterà di segnalare “sconfinamenti”, e troppo attenti oggi a non chiedere prima ciò che garantirebbe ambiente e occupati.
I Politici, nonostante parlino di ambiente e di pesca e di mare, pur sollecitati attraverso la stampa in innumerevoli occasioni, tacciono”.
Criticare senza proporre non è costruttivo.
Non ci sono i fondi per pagare i pescatori del Tirreno?
O ci sono altri motivi?
E cosa potrebbe mai uscire fuori il giorno 16 luglio dal prossimo incontro se non verranno fatte le opportune valutazioni?
Ai politici dico che hanno delle responsabilità nei confronti dell’eguaglianza e della parità dei diritti.
I fermi facoltativi degli anni precedenti? Sono stati un flop.
E sono stati fatti solo nel Tirreno.
Perché? A Voi la risposta.
Erminio Di Nora I Pescatori
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