Almeno un italiano su dieci, nell'arco della propria vita, è stato colpito da una crisi maniaco-depressiva. Questo è l'inquietante dato che è emerso durante il congresso internazionale di psichiatria, dedicato a questo disturbo, tenutosi nei giorni scorsi a Taranto. Come spiegano gli esperti, si tratta di una malattia mentale molto diffusa, che per ben sei milioni di persone, purtroppo, è una realtà permanente.
La caratteristica di questo male sta nel fatto che chi ne soffre è portato ad ingigantire i propri problemi o le proprie vicende personali. Avvengono pertanto eccessive manifestazioni di tristezza, o all'opposto, di gioia. Ancora, irritazione, rabbia o sensualità troppo esibita. La gravità della patologia, tuttavia, viene spesso sottovalutata, sia dai medici, sia dai pazienti; entrambi riluttanti ad ammetterne la presenza.
Accade così che solo il 25% dei malati si sottopone o viene sottoposto a cure appropriate, mentre una persona su quattro, tra quelle che hanno trascurato il problema e non si sono sottoposte ad alcuna terapia, si suicida. Per quanto riguarda le cure, la ricerca, soprattutto in questi ultimi dieci anni, ha fatto dei notevoli passi avanti: una vera e propria svolta, ad esempio, è stata segnata dall'impiego del litio.
Progressi che però non sono paralleli al comportamento da adottare nei confronti della psicosi. Esattamente come per la depressione, anche di questa patologia si fa mistero. Nonostante sia evidente si tratti di una malattia di massa, ancora si tende a considerarla quasi un problema individuale, passeggero e soprattutto legato più a situazioni ambientali che a disordine mentale.
Se la sindrome maniaco depressiva, crea tante vittime, altrettanto fanno depressione ed ansia, in tutta Europa. Da una ricerca dell'Esemed (European Study of Emidiomology of Mental Disordes), presentata recentemente al congresso europeo di neuropsicofarmacologia di Barcellona, giunge, infatti, un altro dato allarmante: nel vecchio continente un cittadino su tre soffre di depressione.
L'indagine, commissionata dall'Organizzazione mondiale della sanità e dall'Unione europea, ha evidenziato che il 29% dei cittadini europei soffre di disturbi psichici di varia natura, mentre il 16% è malato di ansia ed il 14% di depressione. Lo studio è stato condotto perché il fenomeno delle patologie mentali già da tempo rappresentava una vera e propria piaga per il vecchio continente; basti pensare che, oggi, sono la prima causa di disabilità in occidente. Vige un lassismo generale nell'approccio a queste patologie e purtroppo l'Italia, con la più bassa percentuale di pazienti in terapia rispetto agli altri paesi europei, è l'esempio più lampante.
Da Helsinki, poi, direttamente dal primo meeting mondiale sull'impatto delle malattie mentali nella famiglia e nella società, arriva l'ultima preoccupante segnalazione: nel 2020 depressione ed ansia graveranno su circa il 25% della popolazione dei paesi più industrializzati del mondo. In più, si stima che a farne maggiormente le spese saranno ancora le donne, da sempre le più colpite dal grave disagio.
di Lucia Ghebreghiorges (Fonte: Quitalia)
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