Un comune esaurimento nervoso non giustifica l’assenza del lavoratore alle visite fiscali, a meno che non si tratti di casi così gravi per cui è certificata l’assoluta impossibilità di rimanere a casa.
E’ quanto affermato dalla Corte di cassazione che, con la sentenza n. 3790 del 19 febbraio scorso, ha sfatato la credenza comune secondo cui un esaurimento nervoso giustifica sempre e comunque l’assenza da casa.
In realtà il lavoratore, mancando ripetutamente ai controlli, si sottrae a un dovere imposto dalla legge e dal contratto collettivo a tutela di elementari esigenze del datore, la cui violazione è incompatibile con la persistenza del rapporto di lavoro.
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