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Suicidi: chiudiamo la parentesi?

Riflessioni - Riflessioni

Tratto da Huffington Post e commentato

Crisi economica: negli ultimi 3 anni più che raddoppiati i suicidi. Nell’anno 2014 sono state complessivamente 201 le persone che si sono tolte la vita per motivazioni economiche, rispetto ai 149 casi registrati nel 2013 e agli 89 del 2012. Sale quindi a 439 il numero complessivo dei suicidi per motivi legati alla crisi economica registrati in Italia nel triennio 2012-2014.

Sono questi gli ultimi dati resi noti da Link Lab, il Laboratorio di Ricerca Socio-Economica dell’Università degli Studi Link Campus University, che da oltre tre anni studia il fenomeno e che adesso pubblica i dati complessivi di un’attività di monitoraggio avviata nel 2012.

 

«La crisi economica continua a contare le sue vittime – dichiara Nicola Ferrigni, docente di Sociologia della Link Campus University e direttore di Link Lab – che negli ultimi tre anni sono cresciute in maniera esponenziale. Dopo l’impennata registrata nel 2013, infatti, i suicidi legati a difficoltà economiche hanno conosciuto un ulteriore e significativo aumento nel corso del 2014 risultando più che raddoppiati rispetto al 2012. Un’escalation che ben rappresenta un drammatico scenario in cui debiti, fallimenti, licenziamenti, stipendi non percepiti, disoccupazione diventano il movente di stragi che si consumano quotidianamente.

L'analisi complessiva dei 3 anni, evidenzia un fenomeno che sta interessando in maniera trasversale strati sempre più ampi della popolazione senza alcuna particolare caratterizzazione geografica, investendo con la stessa forza Nord, Sud ed Isole, e che sta trascinando prepotentemente verso la disperazione non più solo imprenditori e titolari di azienda ma un numero sempre più considerevole di disoccupati: 45% gli imprenditori suicidi, 42% i disoccupati».

Segnale positivo negli ultimi mesi del 2014. « Un segnale positivo tuttavia – prosegue Nicola Ferrigni – arriva dagli ultimi mesi del 2014 che registrano una significativa diminuzione del numero di suicidi: a partire dal mese di agosto con i 12 casi registrati per arrivare ai 10 e 11 casi rispettivamente nei mesi di novembre e dicembre», il numero più basso di vittime dall’inizio dell’anno contro i 26 tragici episodi di aprile che si conferma, come nel 2013, il mese con il maggior numero di suicidi.

«Si tratta con molta probabilità – continua il direttore di Link Lab – dell’ennesima iniezione di fiducia degli italiani, in linea con quella registrata dall’Istat a fine marzo che vede imprese e consumatori più ottimisti sulla ripresa dell’economia e del Paese e che riaccende dunque le speranze».

Si abbassa l’età delle vittime. Dal 2012 si assiste ad un abbassamento dell’età delle vittime: la classe d’età che va dai 35 ai 44 anni, infatti, ha conosciuto un notevole incremento passando dal 13,5% del 2012 al 21,4% del 2014. Appare altrettanto preoccupante il numero dei suicidi legati a problematiche e difficoltà economiche tra i più giovani: tra il 2012 e il 2014, il 5,5% delle vittime ha infatti un’età compresa tra i 25 e i 34 anni (4% nel 2014) mentre l’1,4% ha meno di 25 anni (2,5% nel 2014 a fronte di una percentuale pari a 0 registrata nel 2012).

 

Il fenomeno non conosce più differenze geografiche: al Sud come al Nord. L’analisi complessiva dei dati relativi al triennio 2012-2014, pur confermando il triste primato del Nord-Est – che registra complessivamente il 25,3% del totale dei suicidi – rileva una progressiva uniformità della distribuzione del fenomeno nelle diverse aree geografiche. Le regioni dell’Italia centrale infatti dal 2012 al 2014 contano il 22,3% dei suicidi, il Sud il 20,3%, il Nord-Ovest il 20% e le Isole l’11,8%.

 

Nel 2014 più che raddoppiato rispetto al 2012 anche il numero dei tentati suicidi. Preoccupante e significativo – conclude Nicola Ferrigni – anche il numero dei tentati suicidi: sono infatti 115 le persone che nel 2014 hanno provato a togliersi la vita per motivazioni riconducibili alla crisi economica, a fronte dei complessivi 86 del 2013 e dei 48 del 2012.

Salgono così complessivamente a 249 i tentati suicidi registrati in Italia per motivazioni economiche dal 2012 al 2014.

 

Commento personale di Erminio Di Nora

Non credo che occorra leggere statistiche per comprendere le difficoltà che oggi incontrano i giovani nel riconoscersi in questa società consumistica e globalizzata, nella quale i rapporti umani sono lasciati al caso.

Allo stesso modo la mancanza di sbocchi professionali e/o lavorativi seccano i semi della speranza.

Chi vive questo Mondo dall’interno riesce a vedere e a sentire, divenendo parte di un complesso sistema sociale.

La Nostra società si sta sfilacciando, divenendo sempre più debole e sola, immersa nel torrente dell’immobilismo, un fiume che scorre solo apparentemente in superficie.

Dobbiamo andare in profondità, recuperare quei valori umani che possono renderci più forti e legati gli uni agli altri.

 

 

 

 

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Fonte: Il Sole 24 Ore

 

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