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Novità Fiscali e Previdenziali
Fisco e Previdenza - Fisco |
Modifiche alla dichiarazione d'intento: Provvedimento Agenzia delle Entrate
Con Provvedimento 11 febbraio 2015, l'Agenzia delle Entrate ha apportatomodifiche al modello di dichiarazione d'intento, nonché alle relative istruzioni e specifiche tecniche per la trasmissione telematica dei dati, approvati lo scorso 12 dicembre 2014.
In particolare, tra le modifiche introdotte si segnalano le seguenti:
- il campo 1 del riquadro "Dichiarazione" del Modello è stato rinominato; il riferimento ad "una sola operazione per un importo pari a euro" è stato sostituito con "una sola operazione per un importo fino a euro";
- gli importi contenuti nella dichiarazione devono essere indicati allaseconda cifra decimale anziché all'unità di euro.
Inoltre, viene precisato che, nel caso di importazione, con dichiarazione d'intento presentata in dogana in relazione ad una sola operazione, l'importo di effettivo impegno del plafond sarà quello risultante dalla dichiarazione doganale collegata alla dichiarazione d'intento.
Delega fiscale: proroga di sei mesi
Il Viceministro dell'Economia ha annunciato, nel corso di un'audizione alla Commissione Finanze della Camera, che il governo chiederà una proroga di sei mesi della delega fiscale prevista per il 27 marzo 2015.
Secondo quanto annunciato in una prima fase saranno previsti i provvedimenti relativi all'internazionalizzazione delle imprese, la fatturazione elettronica, il nuovo catasto e i giochi; mentre nella seconda fase saranno approvati i decreti legislativi in materia di certezza del diritto, contenzioso, accertamento e sanzioni.
Omissione contributiva: carcere se dopo la condanna non si effettua il versamento
In materia di omissione contributiva, la Corte di Cassazione ha chiarito che non può essere ammesso alla sospensione condizionale della pena l'imprenditore che non provvede a sanare il debito nei confronti dell'INPS.
Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 5909 del 10 febbraio 2015, ha precisato che per poter accedere alla sospensione condizionale della pena in luogo del carcere, risulta necessario che vengano eliminate le conseguenze dannose del reato. L'imprenditore che non paga, e quindi non elimina alcuna conseguenza, deve essere punito con la reclusione.
La volontarietà della condotta fraudolenta deve essere considerata nella valutazione della proporzionalità del licenziamento
In materia di licenziamento, la Corte di Cassazione ha legittimato il licenziamento operato da un'azienda nei confronti di un venditore on-line di biglietti aerei, in quanto questi ha venduto dei biglietti ad un prezzo inferiore alla metà del prezzo di vendita e l'azienda è riuscita a provare il dolo intenzionale operato dal lavoratore e teso a favorire l'acquirente del biglietto.
Con la Sentenza n. 2691 pubblicata l'11 febbraio 2015, la Corte ha cassato il verdetto d'appello, nel quale la corte territoriale aveva assolto il lavoratore ritenendo sproporzionato il licenziamento rispetto all'addebito contestato, e rinviando la causa al giudice del rinvio ha dichiarato che l'elemento dirimente la questione attiene alla valutazione dell'intenzionalità fraudolenta del lavoratore, cosa che la corte d'appello non ha tenuto in considerazione.
Niente licenziamento per le offese rivolte al capo che costituiscono insubordinazione lieve
In tema di licenziamento per giusta causa, la Corte di Cassazione ha statuito l'illegittimità del provvedimento espulsivo nei confronti del dipendente che nel corso di una lite, in preda ad un attacco d'ira, rivolge frasi offensive al capo perché si ritiene vittima di un'ingiustizia.
Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 2692 dell'11 febbraio 2015, ha chiarito che il recesso del datore non è giustificato, in quanto il lavoratore non ha violato gli obblighi contrattuali né ha contestato il potere del superiore: l'illecito disciplinare costituisce una insubordinazione lieve.
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