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MARE ADRIATICO : MORIA DI TARTARUGHE MARINE
Pesca e Acquacoltura - Novità |
STIAMO DISTRUGGENDO LA NATURA
Nei mesi di ottobre e novembre del 2013 si è verificata una vera e propria strage di tartarughe marine (Caretta caretta) nel mar Adriatico: più di 200 esemplari deceduti, rinvenuti soprattutto lungo le coste della regione italiana dell’Emilia-Romagna e in misura minore in quelle del Friuli-Venezia Giulia e delle Marche.
Si tratta di un fenomeno molto preoccupante sia per l’elevato numero di esemplari deceduti sia per il ristretto lasso di tempo e la fascia circoscritta di territorio in cui si è verificato.
Le cause del fenomeno rimangono ancora ignote e sono attualmente allo studio di un team di esperti presso l’Istituto di Veterinaria dell’Università degli Studi di Padova (unità operativa del progetto Netcet, il network di monitoraggio di cetacei e tartarughe, che riunisce gli esperti delle regioni del Friuli-Venezia Giulia, del Veneto e dell’Emilia Romagna e di Slovenia, Croazia, Montenegro e Albania).
Secondo Sauro Pari, presidente della Fondazione Cetacea Onlus di Riccione (RN), parte dei decessi può essere ricollegato alla pesca: le tartarughe rimangono impigliate nelle reti dei pescatori e, una volta liberate, sono incapaci di sopravvivere a causa delle lesioni subite, ma secondo il mio modesto parere, è sempre troppo facile dare la responsabilità ai pescatori.
Tuttavia alcuni referti del Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione dell’Università degli Studi di Padova, hanno riscontrato in alcuni esemplari deceduti la totale assenza di flora batterica intestinale, il che potrebbe essere legato all’agente antibiotico utilizzato per abbattere le schiume organiche prodotte nel mar Adriatico dall’attività del rigassificatore di Porto Viro in provincia di Rovigo. Se questa ipotesi fosse ulteriormente accertata, possiamo solo immaginare i danni causati anche alla molluschicoltura, alla mitilicoltura, e all’ecosistema marino e lagunare in genere.
Inoltre, sempre nell’Adriatico è in corso un’attività di ricerca subacquea di idrocarburi che potrebbe perturbare la fauna marina. Le cause possono essere molte, ma il risultato è sempre uguale: le tartarughe marine dell'Adriatico stanno morendo, e non si può continuare ad accusare i pescatori, sempre e comunque.
I “poteri forti” questo lo sanno bene, ma a volte è più semplice buttare fumo negli occhi e rendere tutto più nebuloso, piuttosto che chiamare le cose con il loro nome e dare ai diretti responsabili il conto delle loro azioni.
Erminio Di Nora
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