Associazione Fare Assieme Provincia di Latina
Comunicato stampa
Gli utenti e i familiari della Comunità Terapeutica Maricae si organizzano nell' "Associazione Fareassieme" e scrivono una lettera ai condomini di Palazzo Cenatiempo

Minturno, 3 gennaio 2011
Maricae è una Comunità Terapeutica per persone con disagio psichico acuto e patologie psichiatriche.
E' una struttura pubblica del Dipartimento di Salute Mentale del distretto ASL; si trova a Minturno e collabora con il Centro di Salute Mentale (che comprende i comuni di Formia, Gaeta, Itri e Minturno) per la valutazione del disagio psichico degli utenti e l'eventuale invio in Comunità.

I residenti della palazzina denominata Maricae 1 provengono dal CSM e sono quasi tutti giovani. La terapia prevede un percorso in Comunità fino a tre anni, dopo i quali si è pronti per una maggiore autonomia in un gruppo appartamento, dove i ragazzi continuano ad essere seguiti da operatori della ASL.
L’autonomia è un valore per ognuno e chiunque può essere impegnato a costruirla.
Ancor più importante, può essere co-costruita facendo insieme: ecco perché ci siamo organizzati in gruppo di utenti e familiari dell' "Associazione Fare Assieme", che nasce a Trento come Servizio di salute mentale, auto-aiuto e mutuo-aiuto.
"Iter Onlus", insieme ad altre associazioni e cooperative sociali del progetto di vita “Insieme per la solidarietà”, rappresentano il riferimento sul territorio.

Cari condomini di Palazzo Cenatiempo,
non siamo colpevoli del nostro disagio psichico che non ci permette di vivere come voi vivete.
Non siamo colpevoli se conflitti, paure e pregiudizi possono impedire di comprendere che spesso le "ferite della psiche" sono più profonde di quelle del corpo e quindi anche molto difficili da guarire.
Non siamo colpevoli se il pregiudizio atavico tende a dividere il mondo in "folli" e "normali".
Non siamo colpevoli se avete deciso per noi quali sono i canoni della "normalità".
Non siamo colpevoli di avere il diritto a un gruppo appartamento che ci permetterebbe una vita più dignitosa e un elevato livello di responsabilizzazione per intraprendere il "cammino dell'autonomia", così come vuole la legge 180, detta anche legge Basaglia.
Non siamo colpevoli se il confronto tra persone non viene recepito come un momento di crescita ma come un pregiudizievole rischio di contagio. Il contagio non può avvenire, perché ci sentiamo fragili e siamo spesso impauriti dalla gente dalla quale ci sentiamo osservati e giudicati.
Non siamo colpevoli se la vera salute mentale consiste nel confronto con il "diverso da noi" e non in una chiusura che isolandoci dagli altri ci condanna a una paralisi della psiche, questo il vero rischio a cui consegue una paralisi del comportamento che equivale alla morte sociale.
Siamo colpevoli di aver superato con grinta e determinazione una condizione di disturbo mentale (o malattia), e una condizione di disturbo mentale stabilizzato (o malattia mentale cronica).
Siamo colpevoli di avervi scritto questa lettera, perché voi non dovete farlo quando volete andare a vivere in un condominio. Noi viviamo tutti insieme in uno spazio esiguo e per aver diritto a una vita più dignitosa e autonoma dobbiamo chiedervi il permesso.
Siamo colpevoli di aver saputo valutare il nostro malessere e di aver chiesto aiuto alle strutture competenti, come la Comunità Terapeutica Maricae.

Perché alcune persone non ci possono considerare al pari di semplici condomini?
Abbiamo letto nell'articolo pubblicato su Latina Oggi l'11 dicembre 2010 che avete paura di una svalutazione dell'immobile dovuta alla presenza di un gruppo appartamento della ASL nel condominio.
Ci chiediamo se sono le persone che vivono dentro una casa a dare valore alle mura. Se è così, voi quanto valete?

Chiediamo il permesso di incontrarvi, possiamo venire da voi, così potrete valutare voi stessi quanto noi valiamo.

                                                                           I ragazzi della Comunità Terapeutica Maricae.