Notice

Compartimento Marittimo di Gaeta : la pesca professionale è agonizzante

Pesca e Acquacoltura - Novità

Sotto il peso della ghigliottina della UE e della burocrazia i pescatori sono come naufraghi su un’isola sconosciuta.

Tanti hanno inoltrato domanda di demolizione del motopesca per ottenere la liquidazione del premio e sostenere così le proprie famiglie in una diversa attività o aiutare i figli nello studio e a  mettere su famiglia.

Tanti altri hanno rifiutato preferendo mantenere l’imbarcazione in armamento per continuare a lavorare.

 

“Oggi cambiare lavoro a 40 o 50 anni non è facile, soprattutto se non hai studiato e se non sai fare altro che andare per mare”, precisano Antonio e Giovanni, pescatori da generazioni.

Minturno, Formia, Gaeta, Ponza, Ventotene, Terracina, San Felice Circeo, Amministrazioni Comunali che si affacciano sul mare e che vivono proprio grazie al turismo marittimo e alla pesca professionale che per decenni ha occupato centinaia di persone.

L’inquinamento e la pesca eccessiva hanno modificato gli equilibri, ma anche la pesca “sportiva” gioca un ruolo importante.

Purtroppo spesso manca la cultura del rispetto della Natura e del Mare, altre volte non ci si rende conto che il si rende sempre più necessario un fermo totale retribuito che rispetti il normale ciclo biologico.

“Negli ultimi anni è venuto a mancare soprattutto il pesce molle – precisa Luigi – e quindi intendo polpi e seppie, forse anche a causa della pesca dei soliti noti che buttano in mare migliaia di cocci e barattoli dove queste specie trovano la loro casa”.

Per qualcuno è un lavoro, il primo e unico lavoro, per altri una seconda entrata, per molti si tratta di una passione che viene esercitata con rispetto per la Natura.

Bisogna fermarsi per programmare e ricominciare.

Dott. Erminio Di Nora – Responsabile della Fondazione Angelo Vassallo - Latina