Notice

Pesca e Tracciabilità

Pesca e Acquacoltura - Novità

Guardia Costiera attenta e presente

 

La UE fa orecchie da mercante.

Per quanto riguarda la tracciabilità si tratta di una legislazione europea che, ancora una volta, penalizza i pescatori italiani e rende impossibile l’attività quotidiana di pesca. Come marineria abbiamo sempre avuto a cuore la sicurezza e l’informazione dei consumatori a cui abbiamo garantito, in ogni momento, un prodotto fresco, salubre e ottimamente conservato e abbiamo sempre comunicato con correttezza la provenienza e le caratteristiche del pescato. I regolamenti europei però appaiono portatori di ripetitive e inutili duplicazioni di doveri e adempimenti per i pescatori. Basti pensare all’obbligo di suddivisione in partite; dove per partita s’intende un quantitativo di prodotti della pesca della stessa specie, della stessa provenienza (zona geografica) e dallo stesso peschereccio o gruppi di pescherecci.

 

Un percorso burocratico che i pescatori stanno affrontando con il prezioso supporto della Capitaneria di porto di Gaeta e degli uffici periferici di Formia, Terracina, Ponza, e di tutte le altre sedi più piccole ma non meno importanti in termini di rapporti umani e di confronto.

Abbiamo inviato le nostre osservazioni a Bruxelles, ma personalmente ritengo che non tutte le Amministrazioni Comunali che ricadono in aree costiere hanno la stessa sensibilità che invece manifestano in campagna elettorale.