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PESCA PROFESSIONALE : A RISCHIO I FINANZIAMENTI

Pesca e Acquacoltura - Novità

Entro fine gennaio dovevano essere trasmessi alla CE i piani operativi dei Paesi membri relativamente agli investimenti strutturali da attuare entro il 2020. L’unica Nazione ad avere presentato il piano è stata la Lettonia.

Alla fine del 2013 l’Italia aveva erogato 241 milioni di euro che corrispondono al 58,2% dell’intera assegnazione per il periodo 2007/2013.

 

La Francia è stato l’unico Paese ad avere investito il 62% delle risorse disponibili.

Un punto su cui porre attenzione è quello degli interventi pubblici per le demolizioni, che a partire dal primo gennaio 2018 saranno vietati.

Tante le domande di demolizione che giacciono in attesa di liquidazione anche qui nel Compartimento Marittimo di Gaeta, e poche quelle imbarcazioni che nell’attesa sono state invece vendute per ricominciare una nuova attività o per coprire i debiti e gli impegni per portare avanti la famiglia.

Nella media nazionale le richieste di fondi provenienti dalla Provincia di Latina e in particolar modo dal Golfo di Gaeta.

Le maggiori esigenze rappresentate dalla categoria sono legate ai servizi a terra, alla messa in sicurezza dei porti pescherecci, al loro ammodernamento, alla valorizzazione di specie tipiche e di basso valore commerciale, ad un fermo totale e retribuito anche  per la piccola pesca, all’adeguamento della pensione della piccola pesca agli standard europei, e ciò in considerazione del fatto che rispetto ai 530,00 euro percepiti da un pescatore italiano, in altre parti d’Europa si raggiungono gli 850,00 euro.