LE ANALISI DEL GOLFO : PROGETTO SAMOBIS
Pesca e Acquacoltura - Novità |
Andare alla fonte del problema, ponendo un occhio attento ai bandi regionali, nazionali, comunitari, che periodicamente offrono alle Amministrazioni la possibilità di ottenere fino al 100% a fondo perduto per realizzare opere e servizi per migliorare le condizioni di vita nelle località dove sono presenti porti pescherecci. E’ scaduto da qualche mese il bando sui porti da pesca, è stato pubblicato da qualche giorno quello per il posizionamento di barriere sommerse, ma ce ne sono altri in lavorazione.Per ottenere un buon risultato, è necessario lavorare uniti per un fine comune : il benessere della Natura e dell’Umanità, evitando faziosità tra Comuni confinanti, o guerre partitiche. Alcuni “politici” lasciano il posto ad altri, ma chi svolge con amore il proprio lavoro resiste, e continua nel tempo, di far emergere la verità, la sola e unica. Non dimentichiamo che la Provincia di Latina commissionò uno studio nel 2012, legato alla presenza di una importante fioritura algale.
Coordinai io stesso, come anche questa volta, i rapporti tra i partecipanti all’iniziativa, ma non ricordo che i risultati siano mai stati resi pubblici. Non dimentichiamo che i fondi con i quali vengono finanziate queste iniziative provengono da coloro che pagano le “tasse”, da tutti i Cittadini.Non è stato possibile recuperare dieci boe con relative scatolette contenenti il materiale da analizzare. Per la precisione, tre boe posizionate nei pressi di Gianola-S.Janni, tre boe poste al largo della foce del fiume Garigliano, e quattro boe tra Formia e Gaeta, sono “scomparse”. Ognuno di noi può trarre le proprie conclusioni, ma credo che sia fondamentale la collaborazione tra la ricerca, gli addetti ai lavori, gli organismi di controllo, e ciò al fine di reprimere qualsiasi atto illecito, sia esso di natura ambientale o di pesca illegale, sia essa professionale o sportivo.Ludovico Cardillo e Giovanni Pugliese da Scauri, Stefano Di Mambro e Giovanni Scarpellino da Formia, questi i nomi dei pescatori che volontariamente si sono offerti di collaborare per la buona riuscita del progetto, accompagnando il Team universitario nell’individuazione dei punti e nel posizionamento delle boe. Le condizioni meteo marine non hanno agevolato il loro compito. Pioggia e vento gelido li hanno accompagnati fino a mercoledi 27, giorno ultimo di recupero del materiale da analizzare nei laboratori universitari.Tre giorni intensi, conclusi con il recupero dei rilevatori e delle boe. Una stupenda socializzazione tra i ricercatori, collaboratori del Professor Loreto Rossi, dell’Università di Roma La Sapienza, i pescatori di Formia e Minturno, e la Guardia Costiera, alla quale va un indubbio plauso per la disponibilità del Comandante del Compartimento di Gaeta, Cosimo Nicastro, del Comandante dell’Ufficio Locale Marittimo di Formia, Antonio Corrado, e di tutti gli uomini del Corpo delle Capitanerie di Porto, che hanno offerto la propria disponibilità, soprattutto in termini di indubbia professionalità. Saranno i risultati delle analisi condotte sulle alghe utilizzate per questo lavoro che potrebbero fornire validi elementi per conoscere lo stato di salute delle acque.
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