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PESCA PROFESSIONALE

Pesca e Acquacoltura - Novità

IL VENETO NON SI ARRENDE

Al via in Veneto le prove sperimentali di pesca entro le tre miglia per verificare l'idoneita' degli strumenti conformi alle norme comunitarie.
E' quanto comunicato a Palazzo Balbi, sede della Regione Veneto, nel corso della riunione della Unita' di Crisi costituita dalla Regione e presieduta dall'assessore Franco Manzato, presenti tutte le parti interessate, compresi Direzione Marittima, Capitaneria di Porto, Carabinieri, Guarda di Finanza e rappresentanze prefettizie, che hanno preso atto della informazione relativa alle 'calate' sperimentali.

La sperimentazione peraltro ha incontrato anche difficolta' 'di mercato', perche' non e' stato facile reperire le reti a maglie piu' larghe conformi alle disposizioni europee. La Fondazione della Pesca di Chioggia provvedera' al loro acquisto. Con i nuovi strumenti saranno quindi armate le barche, peschereccio per peschereccio, con le quali effettuare le sperimentazioni, che dovrebbero coinvolgere 100 imbarcazioni e circa 250 operatori.

La pressione antropica e l'eccessiva produzione di gas serra che ha provocato i mutamenti climatici in atto, stanno mettendo o metteranno in crisi due importanti settori produttivi come quello dell'agricoltura e della pesca in diverse aree del pianeta.
In Africa, ad esempio, secondo quanto denunciato dall'Unione mondiale per la conservazione della natura, il 21% delle specie che abitano fiumi, laghi e zone umide sono a rischio estinzione, mettendo in pericolo la sopravvivenza di milioni di persone.

Il sovrasfruttamento delle risorse idriche, l'agricoltura e la costruzione di dighe sono le cause di questa situazione rilevata da 200 scienziati che per  cinque anni hanno studiato 5.167 specie di acqua dolce africane (pesci, molluschi, granchi, libellule e piante acquatiche).

Solo considerando il bacino del Lago Vittoria, sulle 191 specie di pesci studiate, il 45% è a rischio estinzione oppure è già estinto. In questo caso le cause sono la perdita di qualità delle acque del lago e l'introduzione del pesce persico del Nilo (Lates niloticus), che negli ultimi trent'anni ha causato una riduzione delle specie locali, mettendo in pericolo la pesca tradizionale.

Nella zona dei grandi laghi, il pesce è la principale fonte di proteine e rappresenta il sostentamento delle popolazioni più povere: si stima che siano 7,5 milioni le persone nell'Africa sub-sahariana che dipendono dalla pesca nelle acque interne.

Bisogna trovare quindi il giusto equilibrio tra i nostri bisogni e quelli che naturalmente la Natura CREA.

Le peculiarità locali, come la pesca delle telline, o alcune specie ittiche che non superano da adulti le misure imposte dalla UE, solo per fare degli esempi, non possono passare inosservate.
Se ciò accadesse anche in futuro creerebbe morte sociale e disagio economico in località già provate e molto difficili, come ad esempio il sud e le isole minori.
                                                                                           

                                                                                         Erminio Italo Di Nora