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La purezza di un bambino

Narrativa - Fede e Religioni

Era solo un bambino quando bussò alla mia porta.

Avevo da poco festeggiato il mio diciottesimo compleanno, e lui frequentava la prima elementare.

Aveva le mani sporche di sangue.

Scivolando dalla bicicletta si era graffiato.

 

Neanche un lamento, ma solo qualche lacrima, e una domanda rivoltami sommessamente : posso sciacquarmi le mani?

Erano quasi le sette di sera, e il sole cominciava il suo declino a ponente.

Il colore arancione lo faceva assomigliare a un vulcano in eruzione, a un gelato alla fragola ricoperto da granelli di uvetta e nocciole.

Nonostante la sua tenera età, il bambino chiamò il cagnolino con il quale giocava a rincorrersi, e si sedette sul ciglio del ruscello.

Il suo amichetto gli leccava le ferite.

Osservavano in silenzio quella sfera appoggiarsi sull’acqua per poi immergersi nelle profondità del mare, lontano, oltre l’orizzonte.

L’acqua sembrava friggere, come l’olio bollente quando viene a contatto con un corpo freddo e umido.

Ad un tratto si alzò una nuvola di fumo.

Ogni cosa fu ricoperta da una coltre di nebbia.

Il bambino, per timore che il buio oscurasse ogni cosa, si tuffò in mare, e iniziò a nuotare per raggiungere il sole, accompagnato dal suo piccolo canotto, sul quale avrebbe contato far riposare il sole.

La grande sfera luminosa fermò così il suo cammino, e il tempo diede all’uomo un’altra possibilità prima di farla scomparire definitivamente.

Ancora una volta era stata la purezza di cuore di un bambino a salvare le sorti del mondo.

 


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