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Informativa e Novità

Legislazione - Decreti

Gli immobili ad uso turistico e l'opzione per la cedolare secca

 

Il MEF, nell'ambito della riposta all'interrogazione parlamentare 12 marzo 2014, n. 5-02262, ha ritenuto applicabile la cedolare secca anche per i contratti di locazione ad uso turistico, conclusi da agenzie immobiliari operanti tramite un mandato senza rappresentanza, limitandone però gli effetti alle imposte dirette.

Gli effetti sono, quindi, i seguenti:

  • il locatore applica l'imposta sostitutiva in quanto il proprietario dell'immobile è comunque titolare di un reddito da locazione, anche nel caso in cui l'Agenzia operi sulla base di un contratto di mandato senza rappresentanza. L'opzione va espressa nella dichiarazione dei redditi;

 


  • rimangono dovute le imposte di registro e di bollo: in base a quanto previsto dall'art. 1705 C.c., il mandatario che agisce senza rappresentanza non si sostituisce al mandante ma semplicemente "acquista i diritti e assume gli obblighi derivanti dagli atti compiuti con i terzi". L'agenzia che agisce sulla base di un mandato senza rappresentanza è parte contrattuale (a differenza del proprietario dell'immobile) per cui non viene meno l'assolvimento dell'imposta di registro (se dovuta) e di bollo che gravano su agenzia e conduttore in questo caso.

Imprenditore fallito e condono fiscale: Ordinanza Cassazione

Con Ordinanza 18 marzo 2014 n. 6248, la Corte di Cassazione ha sancito che l'imprenditore fallito, soggetto passivo del procedimento fallimentare, può chiedere l'istanza di condono fiscale, a fronte dell'inerzia del curatore, in quanto conserva la capacità processuale la quale non viene a mancare a seguito della dichiarazione di fallimento.

Per tanto con riferimento alla chiusura delle liti pendenti prevista dall'art. 16, Legge 27 dicembre 2002, n. 289, legittimato a proporre istanza di definizione agevolata era anche il fallito in quanto conservava i rapporti con il fisco che non sono riservati al curatore della procedura concorsuale.

 

Legittimo licenziare chi ruba: viene meno il vincolo fiduciario

Il dipendente che tenta di sottrarre illegalmente materiali e attrezzature aziendali, indipendentemente dall'entità del valore degli oggetti, può essere legittimamente licenziato dal datore di lavoro, in quanto viene meno il rapporto fiduciario alla base del rapporto di lavoro.

Lo ha precisato la Corte di Cassazione nella Sentenza n. 6219 pubblicata il18 marzo 2014, con la quale ha ulteriormente affermato un principio cardine in materia di licenziamenti: il venir meno del rapporto fiduciario che intercorre tra il datore di lavoro e il lavoratore, a causa di comportamenti del dipendente, legittima il licenziamento per giusta causa, anche se, come nel caso in specie, il tentato furto contestato al lavoratore riguarda oggetti dal valore esiguo.

 

Mav precompilati per il pagamento dei contributi dei lavoratori domestici

L'INPS, con il Messaggio n. 3381 pubblicato il 18 marzo 2014, ricorda che i datori di lavoro domestico che intendono versare i contributi relativi ai lavoratori domestici mediante l'utilizzo dei MAV, in vista della prossima scadenza del 10 aprile 2014 per i contributi relativi al primo trimestre 2014, potranno utilizzare i bollettini ricevuti direttamente dall'Istituto, qualora non abbiano disattivato tale servizio.

In merito, l'INPS ricorda che i MAV cartacei inviati ai datori di lavoro relativi al primo trimestre potranno essere utilizzati per il pagamento dei contributi se:

  • non siano cambiati gli elementi per il calcolo dei contributi (ore lavorate nel trimestre, minimo contrattuale, numero di settimane retribuite) e, contestualmente
  • il datore di lavoro non si avvalga dell'assistenza sanitaria contrattuale (ad esempio Cas.sa Colf). I MAV prodotti dall'INPS, infatti, non tengono conto della quota di assistenza contrattuale dovuta dal datore di lavoro e dal lavoratore.

 

Licenziamento: l'uso improprio del pc aziendale non è sufficiente

In materia di licenziamento, la Corte di Cassazione ha chiarito che deve considerarsi illegittimo il provvedimento espulsivo comminato nei confronti del dipendente, qualora il comportamento tenuto dallo stesso sia punito con una sanzione conservativa da parte del CCNL di riferimento.

Nello specifico la Suprema Corte, con la Sentenza n. 6222 del 18 marzo 2014, ha precisato che il licenziamento legato ad un uso improprio del pc aziendale non può considerarsi legittimo, se tale atteggiamento risulta sanzionato dal contratto collettivo di riferimento con un specifica modalità. Si precisa come in ogni caso vada considerata la portata del comportamento al fine di graduare la scelta sanzionatoria.

 

Cassazione: il consulente risarcisce gli errori da 770

Con la Sentenza n. 6201 del 18 marzo 2014 la Corte di Cassazione interviene in merito alla quantificazione del risarcimento del danno causato dal consulente per gravi irregolarità nella compilazione del Modello 770 dell'azienda da lui assistita.

In particolare, la Suprema Corte ha precisato che sono a carico del consulente i danni e le perdite patrimoniali che hanno colpito l'impresa, comprese anche le spese giudiziarie che la stessa ha sostenuto per difendere il suo legale rappresentante.

La Suprema Corte precisa inoltre che non è imputabile al consulente del lavoro il danno causato all'immagine del suddetto manager a causa del procedimento penale sostenuto.

 

Transazione sindacale irregolare sul licenziamento non impugnabile

In materia di licenziamento, la Corte di Cassazione ha statuito la non impugnabilità da parte del lavoratore della transazione irregolare sul licenziamento, anche se l'accordo transattivo è avvenuto ad opera del sindacato.

Nello specifico la Suprema Corte, con l'Ordinanza n. 6265 del 18 marzo 2014, ha chiarito che non è possibile la contestazione delle rinunce del prestatore ai suoi diritti, in quanto le transazioni riguardanti la cessazione del rapporto lavorativo, anche se convenute in conciliazione raggiunta in sede sindacale, non rientrano nella sfera applicativa dell'art. 2113 c.c.

 

Testo unico immigrazione: il Ministero spiega le modifiche apportate dal decreto Destinazione Italia

Con la Circolare congiunta del 17 marzo 2014, il Ministero del Lavoro ed il Ministero dell'Interno forniscono alcuni chiarimenti in merito alle modifiche apportate dal DL n. 145/2013 convertito dalla Legge n. 9/2014 (c.d. "Destinazione Italia") in materia di ingresso al lavoro di cittadini extraUE.

In caso di ingresso e soggiorno per la ricerca scientifica, la circolare chiarisce che sono stati modificati, al fine di tenere conto delle novità introdotte:

  • lo schema della convenzione (disponibile sui siti del Ministero dell'Istruzione e del Ministero dell'Interno);
  • i modelli di domanda inerenti le istanze di ricongiungimento