Notice

Minturno : stagno o oceano?

Comunicazione - Comunicazioni

Come si fa parlare dell'oceano ad una rana che ha sempre vissuto in uno stagno? - direbbe padre Anthony De Mello.

Ed in effetti,  coloro che si arrogano il diritto di controllare le vite altrui, attraverso un modo proprio ed esclusivo di uno stagno,

difficilmente potranno sporgersi oltre l'orizzonte.

Un pò come il libro del gabbiano Jonathan di Richard Bach, nella parte in cui afferma : "Scegliamo il nostro mondo successivo in base a ciò che noi apprendiamo in questo. Se non impari nulla, il mondo di poi sarà identico a quello di prima, con le stesse limitazioni ".

Io credo che nessun uomo debba porre dei limiti ai propri sogni, ai valori e agli ideali per i quali ha sempre lottato. Per fare questo non bisogna accontentarsi di curare il metro quadrato attorno al quale abbiamo eretto un muro di cemento per proteggerci dalle incognite della vita.

 

Dobbiamo andare oltre, imparando dagli errori, e non certo riproponendo lo stesso stile di vita che ci ha condotto allo stato comatoso, prigionieri del servente di turno, che a proprio piacimento apre e chiude il rubinetto della libertà di essere se stessi, sempre e comunque.

Possiamo scegliere, sempre, tra vivere in una pozza o nell'oceano; tra vivere in un limite che ci siamo imposti per paura della novità, della diversità, o  migliorare le condizioni di vita secondo la nostra volontà.

Alla fine siamo sempre noi ad avere l'ultima parola per scegliere da che parte stare e come vivere.

A me lo stagno sta stretto : proverei ad aprirmi una via verso il mare, e poi, chissà, forse l'oceano.

 

 http://www.youtube.com/watch?v=vrpJB7ucC5Y