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Autostima e Assertività

Comunicazione - Comunicazioni

"Cosa devo fare per amare il mio prossimo?" 

Chiese il discepolo al Maestro.
Gli rispose: "Smetti di odiare te stesso."
                                             (A. De Mello)  

L'autostima è un aspetto fondamentale della vita di ognuno di noi, eppure non è facile definire esattamente cosa sia.
Possiamo definirla come quel sentimento che proviamo per noi stessi e che influenza tutto ciò che facciamo.

È, infatti, riferita ai tre aspetti più importanti di una persona:
- l'aspetto cognitivo: le opinioni su noi stessi e che possono riguardare l'aspetto fisico, le emozioni, la vita affettiva e sociale, la professione, la moralità
- l'aspetto emotivo: cosa proviamo verso noi stessi (affetto, indifferenza, ostilità)
- l'aspetto comportamentale: come ci comportiamo nei nostri riguardi (se ci rispettiamo, se soddisfiamo i nostri bisogni, se curiamo la nostra salute, ecc.)

Quindi, avere una buona autostima di sè è molto importante per permetterci di:  
- apprezzare noi stessi
- volerci bene
- fare attenzione ai nostri bisogni, a ciò che davvero desideriamo
- comprendere e accettare le nostre emozioni, anche quelle negative
- avere una solida base per l'autorealizzazione
- riconoscere i nostri limiti e le nostre mancanze, senza giudicarci negativamente ma provando a migliorarci 

La società in cui viviamo e l'educazione che abbiamo ricevuto ci ha purtroppo obbligati a seguire una triste regola nei confronti di noi stessi e nelle relazioni affettive: la regola del "ti voglio bene se...".

Tutti noi ripercorrendo la nostra vita riusciamo a trovare frasi del tipo "Ti voglio bene se ti comporti bene", "Ti voglio bene se fai il bravo bambino/o","Ti voglio bene se non commetti errori" e potremmo continuare a lungo.

Il ti voglio bene se... può anche non essere stato detto esplicitamente ma essere passato sotto forma di regole e insegnamenti diretti: "I bambini buoni/bravi rispettano le regole", "Per essere una brava persona non devi commettere errori", "I bravi bambini non fanno arrabbiare i genitori" e via dicendo.

Tutti questi insegnamenti e regole generano bassa autostima; molto raramente, ripercorrendo le nostre esperienze passate ma anche quelle attuali, sarà capitato di sentirci dire "Ti voglio bene per quello che sei", una frase che indica amore incondizionato.

Viviamo (e abbiamo vissuto) relazioni nelle quali i comportamenti positivi dell'altro ci sono spesso indifferenti.
Siamo però pronti a puntare il dito nel momento in cui l'altro si comporta male, ponendo attenzione solo in queste occasioni.

Una buona autostima è la via di mezzo fra i due poli della bassa autostima, la sottovalutazione che porta a vedere solo i propri difetti, e un'autostima eccessiva, che porta a vedere solo i propri pregi.

Una bassa autostima (nel senso della sottovalutazione e della sopravvalutazione) comporta paure, fobie, difficoltà interpersonali, ansia e insicurezza, dipendenza dal giudizio altrui, depressione e mancata realizzazione delle potenzialità individuali.
Le persone con bassa autostima si criticano continuamente per ogni minimo errore e/o imperfezione, sono troppo sensibili alle critiche e si offendono facilmente, temono il giudizio degli altri e quindi sono compiacenti pur di essere accettate oppure hanno bisogno di criticare e trovare sempre qualcosa che non va nelle persone e nelle situazioni, sono perfezioniste e di conseguenza (la perfezione non è di questo mondo!) sono sempre insoddisfatte di sè.

Avere una buona autostima significa, invece, apprezzare sè e gli altri, accettare limiti ed errori, nutrire affetto sincero nei propri confronti e porre attenzione ai propri bisogni.
Solo così riusciremo ad agire come riteniamo giusto, vivendo nel presente, chiedendo aiuto se siamo in difficoltà,senza per questo sentirci inferiori.

La persona che ha una buona autostima ritiene di avere valore per le persone care, non si fa manipolare, accetta e riconosce i sentimenti, sia positivi che negativi perchè sa che sono parte della natura umana, riesce a gioire di attività diverse perchè non è rigido, è sensibile ai sentimenti e ai bisogni degli altri e sa confrontarsi serenamente su posizioni diverse dalle sue cercando di migliorarsi.
In definitiva, migliorare la propria autostima significa imparare a valutare e apprezzare, in noi stessi e negli altri, ciò che di positivo abbiamo; significa sapere che sbagliare è normale e possiamo migliorarci: significa amare noi stessi, comunque!.

Non si può parlare di autostima senza parlare anche di assertività.

                                                     "Quello che vale la pena di fare, vale la pena di farlo imperfettamente.
                                                                                                                                 (G.K. Chesterton)"

tratto da www.psicologhiamo.it