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IL DISAGIO SOCIALE

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In una Nazione che conta sempre più anziani è veramente “strano” che i servizi offerti siano sempre più scadenti e limitati.

In una Nazione che dovrebbe investire sui giovani sembra “assurdo” non disincentivare l’emigrazione verso altri lidi e ancor più non favorire con fondi “reali” gli investimenti  di coloro che amano e credono nel proprio lavoro e nel titolo di studio conseguito.

IN AUMENTO LE FASCE DEBOLI, E…CHI FA COSA?

Le preesistenti situazioni di povertà e disagio sociale si aggravano per effetto della crisi e della concorrenza economica mondiale.
Continuano ad ampliarsi anche nel comprensorio del Golfo di Gaeta le fasce deboli della popolazione che necessitano di un programma di interventi capace di limitarne difficoltà e sofferenze.

Una priorità nella vita dei consumatori deboli è la spesa alimentare poiché i vari passaggi che intercorrono dalla produzione alla vendita di un bene incidono fino al 50% dell’incremento di prezzi dalla produzione alla vendita.
A questo scopo, nell’ambito dei mercati rionali e delle frazioni occorre che sia aumentata, segnalandola e rendendola riconoscibile al consumatore, l’area destinata a coloro cioè che annullano i passaggi tra produttore e venditore di prodotti agricoli.
I cosiddetti mercati a chilometro zero.

PROPOSTA PRO –TERREMOTATI
ADOTTA UNA FAMIGLIA

Per quanto riguarda l’assistenza sociale alle famiglie, Vivere La Vita ritiene opportuno sviluppare una proposta. In particolare, si potrebbe adattare alla circostanza, il programma “Adotta una famiglia”, per la tutela dei nuclei familiari con maggiori bisogni.
Il progetto consisterebbe  nell’adozione di una famiglia terremotata da parte di una rete di famiglie , in modo tale che risorse umane e beni materiali non vadano “sprecati” o peggio, “strumentalizzati” politicamente.
Ognuno di noi ha possibilità ed esigenze diverse, e differentemente potrà fare, se potrà e se vorrà, qualcosa per alleviare il dolore a persone vittime di un evento così drammatico.

Omertà e Indifferenza rappresentano il “male” dei nostri tempi

Dieci milioni di italiani soffrono di disagio mentale, dalla depressione più lieve alle forme schizofreniche più gravi, ma seimilioni rifuggono da qualsiasi terapia, spesso nell’indifferenza o nella complicità di familiari e amici vittime di ignoranza, pregiudizi e luoghi comuni.
Molti sono giovani (la depressione colpisce il 10% degli adolescenti) o giovanissimi (si ammala il 3% dei bimbi tra i 6 e 12 anni).
Le cifre sono state date nel corso del convegno ‘Il benessere mascherato’ organizzato a Milano.
Il prezzo da pagare per questo silenzio è immenso , sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista sanitario.

Spesso la ‘negazione’ in famiglia è frutto di una non comprensione dei sintomi. Per esempio, nel 65% dei casi chi si sta ammalando di schizofrenia non manifesta delirio, aggressività o violenza, ma semplice tendenza all'isolamento che negli adolescenti può essere confusa con una banale crisi adolescenziale, privando così il medico della possibilità di intervenire in tempo.
I social network rappresentano un rifugio, un nuovo mondo creato per costruire un universo virtuale “protetto”, e spesso creano una dipendenza e un allontanamento dalla realtà.


Abbiamo fatto un cammino attraverso la realtà, quella che spesso molti preferiscono non vedere e lasciare vivere e morire in TV o sui giornali.

Purtroppo però nelle Nostre case la Vita è anche …diversa.


                                                                                                        Erminio Di Nora