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Pensa

Riflessioni - Riflessioni

Image "Pensa"...prima di farti ammazzare

Forse Fabrizio Moro, nella sua bellissima canzone, una poesia che
dovrebbe aiutarci ad abbattere il muro dell'omertà, avrebbe dovuto
anche scrivere :

Pensa, prima di farti ammazzare,
non sappiamo con te cosa ci dobbiamo fare,
e come ripagare il tuo impegno,
Pensa, che la tua famiglia dovrà pur mangiare,
se hai scelto di lottare, pensa,...pensa...lascia stare!!!!

 

Il Ragioniere generale: mancano i fondi anche per i morti «del
dovere»
da "IL Corriere della Sera" del 9 luglio 2007

Lo Stato non ha soldi per le vittime di mafia Il presidente della
commissione antimafia Forgione: «Non possono esistere vittime di serie
A e di serie B»  

ROMA — Lo Stato non ha i soldi per risarcire le vittime della mafia.
Lo sottolinea il Ragioniere generale Mario Canzio in una lettera al
Parlamento. La proposta di legge in favore delle persone colpite dalla
criminalità organizzata e mentre svolgevano il proprio dovere prevede
una spesa molto inferiore a quella reale, e dunque non può essere
approvata. Questo manda a dire il ministero dell'Economia al
Parlamento, attraverso il Ragioniere generale Mario Canzio, con una
lettera del 20 giugno scorso. Che si conclude con un verdetto dal tono
definitivo: «In tale stato di cose, per quanto di competenza, il
provvedimento non può avere ulteriore corso».

La questione è semplice e complicata insieme. Dovrebbe infatti essere
scontato che come le istituzioni vengono incontro alle vittime «del
terrorismo e delle stragi di tale matrice » attraverso i benefici
economici sanciti da una legge del 2004, altrettanto dovrebbero fare
con i parenti dei morti innocenti uccisi dalla mafia, o con i feriti
rimasti invalidi. E così con le cosiddette «vittime del dovere a causa
di azioni criminose, nonché ai loro familiari superstiti».

Per sanare l'incongruenza, alla Camera è in discussione una proposta
di legge che parifica il trattamento di queste categorie di persone a
quello già garantito a chi ha subito attentati terroristici: in estrema
sintesi, somme variabili per i diversi gradi di invalidità e un
vitalizio di 1.033 euro mensili «ai superstiti delle vittime, compresi
i figli maggiorenni ». Ma la semplicità finisce qui. Il resto è
affidato a complicati calcoli economici, e i conti non tornano. Secondo
la proposta di legge, l'onere di spesa previsto è di 10 milioni di euro
all'anno. Ma il ministero dell'Economia replica con ben altre cifre,
anche per via dei nuovi casi che potranno verificarsi ogni anno:
«Complessivamente 10 unità per le vittime della criminalità organizzata
e dieci unità per le vittime del dovere», scrive il Ragioniere dello
Stato, da aggiungere alle 500 «unità» già esistenti per mano di mafia,
camorra e 'ndrangheta (400 morti e 100 invalidi) e 1.550 dell'altro
gruppo (1.200 morti e 350 invalidi).

In realtà i calcoli del ministero sembrano effettuati sulle previsioni
di cinque nuove vittime all'anno per ciascuna delle due categorie, ma
restano lontanissimi dai 10 milioni previsti della proposta di legge.
Solo nel primo anno di applicazione — considerati gli arretrati
previsti dalla normativa — la spesa sarebbe di circa 223 milioni di
euro, di 54 milioni per il secondo anno, e di 55 milioni per il terzo.
Su queste basi, la conclusione di Canzio è categorica: «Con riferimento
al triennio 2007-2009, nell'accantonamento di fondo speciale di parte
corrente dello stato di previsione del ministero dell'Economia e delle
finanze per l'anno 2007, non risultano risorse da destinare allo
scopo». Per il ragioniere dello Stato la questione è chiusa.

Non per il presidente della commissione parlamentare antimafia
Francesco Forgione, deputato di Rifondazione comunista. È uno dei
firmatari dei disegni di legge unificati nel testo in discussione alla
Camera, e ha già parlato con il ministro dei rapporti con il Parlamento
Vannino Chiti: «Gli ho espresso la mia incredulità. Come si fa a
rispondere in maniera così fiscale e burocratica a un provvedimento che
rimedia l'errore grave di non aver parificato il trattamento delle
vittime della mafia a quelle del terrorismo? Non possono esistere
vittime di serie A e di serie B». La burocrazia dice che i soldi non ci
sono, ma Forgione insiste: «Si può pensare ad aggiustamenti e
correzioni, ma non tollerare che ci si dica che la questione è chiusa.
Addirittura pianificando un certo numero di nuovi morti all'anno,
calcolati non si sa come. E poi non si tiene conto che ci sono aiuti
regionali già previsti, e che chi ne usufruisce deve rinunciare
all'aiuto statale. I conti si possono aggiustare, ma c'è un principio
su cui non si può transigere: la mafia ha lo stesso carattere eversivo
e di negazione della libertà e della democrazia del terrorismo. Per
trattare materie come queste ci vuole una sensibilità che il ministro
dell'Economia mostra di non avere; spero che non sia una caratteristica
di tutto il governo».

09 luglio 2007


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