Il potere logora chi non ce l’ha !!

Un giorno, un “uomo”, o presunto tale, si candidò per l’ennesima volta.

Prima di ogni cosa, scelse la squadra che avrebbe collaborato con lui in caso di vittoria. Si trattava di pochi elementi in grado di “passeggiare” sulle strade della piccola cittadina, al fine di controllare i luoghi di aggregazione e gli strumenti di potere, e promettere, promettere, e a volte anche giurare.

A questo “Cesare” non interessava altro che tutelare i propri interessi.

Giunto il giorno della “battaglia”, il candidato, che di candido aveva ben poco, non riuscì nell’intento più grande di comandare tutte le truppe. Sebbene scelto solamente quale “senatore”, grazie alla sua abilità politico istituzionale, riuscì a spezzare dall’interno la volontà popolare di cambiare la guida del  “Feudo”.

Era un gioco che si ripeteva da decenni, un gioco che aveva mantenuto nel buio quel piccolo angolo di Paradiso, un gioco durante il quale “qualcuno” aveva svenduto il rispetto e la dignità dei suoi concittadini.

La criminalità disorganizzata si era ramificata qua e là, e quella organizzata aveva affondato le sue radici nella carne viva della piccola cittadina.

Il castello era stato costruito sulla sabbia, sullo scambio politico-elettorale, lasciando gli elettori attaccati a una piccola flebo, staccata ogni qualvolta il “paziente” non avesse mantenuto l’impegno.

Era forse questo il motivo che aveva condotto tanti politicanti sull’orlo di una crisi di …vermi?