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L'altra faccia della politica

Riflessioni - Riflessioni
ImageQuando ci fermiamo per un caffè al bar e parliamo di politica, rischiamo di essere fraintesi.
 
Il Prof Biagio De Giovanni precisa : "Politica viene da polis, che significa appunto città. Se nella democrazia ateniese la politica attiva rimaneva nelle mani degli abitanti della città, nella democrazia moderna questo passa ai politici. Nell'antica Atene, insomma, tutti i cittadini, proprio perché cittadini, erano dei politici. Nelle democrazie moderne, invece, solo quelli che siedono in Parlamento, in genere vengono considerati dei politici. Essere dei politici, però, significa, nella nostra democrazia, esercitare l'attività politica non per se stessi, ma in nome di un solo sovrano: il popolo. Nelle democrazie occidentali la società civile è sempre più direttamente impegnata in politica. Una moderna polis, costituita da associazioni, gruppi di pressione, gruppi economici, preme direttamente sulla decisione politica. Se i cittadini diventano soggetti politici attivi, ne guadagna certamente la vitalità di una democrazia.
Ma può determinarsi così un regresso in termini di governabilità?
La democrazia non potrebbe trovarsi ad essere contraddittoriamente minacciata da quelle stesse istanze che ne realizzano, per altro verso, la natura?".
 
E' qui che esiste la confusione tra chi viene  eletto per rappresentare le nostre istanze ed esigenze e chi, al contrario, adopera il potere conferitogli per "aggiustare" ciò che ritiene opportuno
 
Diceva Machiavelli: "proprio perché gli uomini sono tristi e non sono buoni, è necessaria la forza, è necessario il potere".
Da qui ricordiamo Il Principe, che doveva essere temuto ma non odiato.
 
Nel nostro concetto di politica, al contrario, esiste un rapporto che non si fonda principalmente sulla collaborazione per la governabilità in favore del Popolo sovrano, ma piuttosto sulla necessità di continuare a gestire il potere sempre e in qualsiasi caso.
Il divario, il distacco, lo scollamento tra il Popolo è la politica si acuisce con il tempo, e le interpretazioni dei sacrifici richiesti vengono usate ora da una parte e ora dall'altra per disorientare e convincere l'elettore che " è cosa buona e giusta".
 
Nel frattempo si vive di pensioni, di co.co.pro., di contratti di inserimento, di contratti a progetto, di consulenze a termine, di sogni e di speranze.
 
Nonostante ciò c'è sempre qualcosa da "spremere" : una goccia di sangue per ciascuno riuscirebbe a salvare il Nostro Paese?
Se fosse così chi rinuncerebbe a donare una goccia del proprio sangue?
 
Purtroppo per ogni goccia donata ce ne sono almeno tre prelevate.
E così il paziente perde forza, vigore, sostanza.
 
E mentre la politica cresce il Paese è in coma, uno stato vigile, incapace di reagire a chi ne succhia la linfa vitale.
I partiti, i simboli, la divisione ad ogni costo : quale componente politica o di un partito non vuole il bene del proprio Paese?
La differenza sta sicuramente nei metodi e negli strumenti differenti.
La meta sarà sicuramente la stessa, ma le strade potrebbero essere differenti.
 
E più strade vengono tracciate minore è la forza aggregante che spinge il Popolo verso l'obiettivo comune.
Purtroppo a volte c'è chi prova beneficio nel disperdere le persone, nel sollevare nebbia, buttando fumo negli occhi a quanti cercano di capire ciò che è giusto.
 
Dire belle cose è semplice. La cosa complicata è metterle in pratica.

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