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LE CONTRADDIZIONI DELLA VITA

Riflessioni - Riflessioni

Mi alzo al mattino.
Il primo pensiero va diritto a ciò che dovrei fare durante la giornata; contestualmente immagino la crisi tra un mese e poi tra un anno.

Guardo al futuro con un po’ di pessimismo : la crisi c’è !!!
In Tv ci dicono che dobbiamo mostrare serenità in casa, che i nostri figli non devono percepire la tensione che si vive in un momento così delicato.

E’ difficile carissimi tecnici del cervello, è difficile privare un bambino e se stessi di un panino o di una pizza con gli amici e guardarlo negli occhi senza mostrare alcuna emozione.

A volte ti senti un fallito, altre volte consapevolmente ti rendi conto che l’Italia dei furbetti ha rosicchiato dall’interno il succo, la polpa, quella che ogni genitore lascia per i figli, un diritto che il genere umano si riconosce, una verità ineluttabile l’amore che si vive per loro e con loro.

Eppure la ricchezza sembra un morbo, un virus che con gli anni ha contagiato anche i nostri rappresentanti politici, sindacali, istituzionali.

Giorno dopo giorno il malefico ha saputo tessere la tela, eliminando la concorrenza, nascondendosi dentro di noi, troppo impegnati e concentrati a guardarci nello specchio per vivere il momento e riuscire a condividere quel pizzico di fortuna, di ricchezza, di vita e di speranza.

E così, quelli che erano bambini, sono diventati adulti, e hanno iniziato a vivere una vita privata degli elementi essenziali, quelli che noi abbiamo divorato e mai più seminato attorno a noi e dentro di noi.

“Figlio, perché bevi così”, “Non capisci che quella roba ti uccide?”, domande che un genitore ha il diritto di rivolgere al proprio figlio.
Rispondere è difficile quando questi ti dice : “Papà, e tu dov’eri mentre questo paese si trasformava in un mondo virtuale, fatto di promesse, di mi sembra che.., di fazioni, di conti e di baroni, gente capace solo di sfruttare il lavoro altrui, di fare accordi con la criminalità per arricchirsi e mettere sul piatto della bilancia, da una parte il futuro, e dall’altro la libertà di costruire abusivamente, di recintare il demanio dello Stato, di esprimere la massima forma di egoismo. Papà, tu dov’eri? E ora vuoi giudicare me?”.

E poi ci chiediamo perché i dati della ASL relativi al disagio mentale, economico e sociale siano così in ascesa.
Le parole omertà e indifferenza vi dicono niente?
Finchè il problema non ci tocca da vicino, preferiamo far finta che non esista, e intanto il mondo cambia, e il recinto che abbiamo alzato attorno casa non è più sufficiente a proteggere la nostra famiglia dall’indifferenza sociale.

http://www.youtube.com/watch?v=WEkdzc4EvF4

                                                                                       Erminio Di Nora


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