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Quello di cui i politici non parlano

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Quello di cui i politici non parlano

Il disagio che divide e che impoverisce le coscienze

Enti accreditati in Regione, associazioni che rincorrono i bandi, cooperative che si chiudono nella loro fortezza di amicizie politiche, industriali che vincono gli appalti per le mense scolastiche e che delegano le cooperative degli amici a gestire i servizi, consorzi sociali che si “impossessano” del territorio dando lavoro a persone segnalate dai politicanti: è solo un altro “metodo Buzzi” per dividere e comandare.

 

Il sociale è un grande business per molti che speculano sulle disgrazie delle persone, delle famiglie, di quei genitori che si preparano al “dopo di loro”, a quando non ci saranno più e i loro figli verranno affidati alle cure di qualcuno che conosca la vera essenza della parola AMORE.

Non più una missione e un lavoro ma unicamente, per usare un termine speculativo, una testa una nuova entrata.

Quanti politicanti analizzano la situazione sociale dei loro anziani soli e senza assistenza umana? Chi verifica quale è stata la percentuale di insoddisfazione tra i giovani che nell’ultimo decennio hanno scelto come soluzione droghe, alcol e gioco? Cosa hanno fatto per monitorare queste ed altre condizioni di vita e proporre soluzioni nuove, programmatiche e condivise?

E’ questa la politica di ieri?

Oggi qualcuno di questi si ripropone come il nuovo.

Possiamo scegliere, possiamo vincere le nostre paure, insieme possiamo.