Un uomo sui cinquanta, stempiato, con la fronte segnata dal tempo e dai sacrifici di una vita passata per mare. Barba incolta e capelli lunghi facevano di lui una persona solitaria e misteriosa.

Silenziosamente prendeva il largo con la sua barca osservando il cielo e ascoltando le parole del vento che sommessamente gli indicavano la rotta.

Occhi chiari contornati da piccoli solchi e rughe scavate da lacrime miste a salsedine che la tramontana lasciava seccare sul viso.

Era solito portare con se un grande cane bianco, che la leggenda narrava essere lo Spirito di un vecchio pescatore disperso in mare durante la grande tempesta del 1943.

I suoi occhi gialli e marroni penetravano le anime di chi lo cercava per accarezzarlo e per percepire un qualche segno del Tempo. Grande e profonda la bontà e la saggezza che lasciava trasparire.

Il Messaggero del Tempo portava in ogni suo viaggio il grande segreto dell’immenso Amore del Signore nell’attesa di trovare un nuovo custode, puro nel cuore e nell’anima.

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