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Depressione: il male oscuro

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Image    Non ho potuto fare a meno di ascoltare il tema che i ragazzi del Liceo Scientifico hanno deciso di trattare insieme al corpo docente, accettando la proposta di parlare con loro della depressione.
    Siamo troppo spesso impegnati a rincorrere ciò che sognamo per riuscire a vedere quello che accade intorno a noi, al vicino di casa, al compagno di banco, e forse troppo pronti a giudicare.
   Ritengo sia indispensabile non nascondere nulla, non farà che accrescere il "potere" del male oscuro. Affrontiamolo insieme senza il timore di farci aiutare da chi ha le giuste competenze mediche e professionali per farlo.
    Si può vincere!

Depressione il male oscuro

di Raffaele Vallefuoco

 
     Depressione, il male oscuro. Incontriamo Erminio Italo Di Nora.
Più che un’intervista si tratta di raccogliere innanzitutto l’esperienza di un giovane professionista che in passato ha conosciuto tale disagio e che ora  cerca di fare del proprio meglio per portare alla luce la problematica.
    Le prime parole sono dedicate alla sua esperienza. “I problemi – racconta – nascono dalla competizione che spesso caratterizza l’uomo. Il senso di colpa è una delle cause ricorrenti della depressione giovanile. Quando non si riescono a conseguire gli obiettivi che la società ci propone, si avverte un senso di inadeguatezza e di inutilità rispetto al mondo circostante. In queste situazioni, il ruolo della famiglia diventa strategico in quanto viene a porsi come soggetto mediatore tra i valori che il mondo esterno propone e quelli che il ragazzo sta sviluppando attraverso un percorso di crescita individuale, sociale e spirituale.
     E’ importante capire che il percorso di crescita ha bisogno del suo tempo, senza dover accelerare fasi che sono cruciali per un sano sviluppo della personalità. Invece, c’è il tempo per ogni cosa e non bisogna mai affrettare i nostri percorsi di vita. La mia esperienza mi ha portato ad essere sempre il più piccolo in classe e a dovermi confrontare con ragazzi più grandi, dovendo spesso accettare sfide non compatibili con la mia età. Questo può portare ad una difficoltà nei rapporti interpersonali, con una serie di altre conseguenze. Nei casi più gravi tali difficoltà possono anche favorire,  in soggetti fragili, forme di dipendenza, come l’uso smodato di alcolici.
    Ma dalla depressione si può anche uscire. Il percorso è difficile, ma aprendosi all’aiuto delle persone che abbiamo vicino ed esternando le motivazioni che causano il malessere e lo stato di disagio e isolamento, possiamo riappropriarci del valore della nostra vita. Nel mio caso, il dedicarmi ad attività e interessi sociali è stato un grande aiuto per superare il momento più difficile”. Erminio Italo Di Nora parla dimostrando, con l’inflessione della voce e lo sguardo, la forte partecipazione sul tema e aggiunge: “il mio è stato un percorso in salita, superato anche con l’aiuto di professionisti, che mi ha portato alla riscoperta della fede.
    E’ importante che la depressione non resti un concetto da considerare come tabù, ma che esca alla scoperto.
    Sarebbe opportuno che tutte le agenzie educative stimolassero il dialogo e la condivisione dei problemi che colpiscono coloro che sono affetti da sintomi di disagio nei rapporti interpersonali, partecipando al recupero del depresso e facendogli ritrovare la gioia di vivere senza vergognarsi del problema che lo angoscia”.
 
Che cosa fa oggi lei?
“Mi adopero – conclude – coordinando, con amici piccoli aiuti verso famiglie e persone disagiate”. 
 
Parla al passato della depressione? “
Si, ritengo che sia una fase superata, sebbene la consideri una ferita che può riaprirsi, ma che il rapporto umano e solidale aiuta ad affrontare”.

(pubblicato sul periodico Il Liceale numero 3 anno 2006 del Liceo Scientifico Statale Leon Battista Alberti di Marina di Minturno)


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