È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 13 ottobre 2015, n. 238 la Delibera 17 settembre 2015, ossia il "Codice di deontologia e di buona condotta per il trattamento dei dati personali effettuato a fini di informazione commerciale".

In particolare, il Garante della Privacy, tenendo conto che l'utilizzo non appropriato di banche dati e di strumenti di analisi può arrecare seri danni alla dignità e alla riservatezza delle persone coinvolte, è intervenuto dettando diposizioni per il corretto funzionamento del mercato in riferimento al settore relativo alle società deputate alla circolazione di informazioni per la valutazione dell'affidabilità di un operatore commerciale.

Le disposizioni contenute nel Codice entreranno in vigore a partire dal 1° ottobre 2016.

Credito di imposta per la digitalizzazione utilizzabile solo telematicamente: Provvedimento

Con Provvedimento 14 ottobre 2015 l'Agenzia delle Entrate ha disposto che gli esercenti che operano nel settore turistico che intendono usufruire delle agevolazioni previste dal D.L. n. 83/2014 per la digitalizzazione delle proprie strutture ricettive devono presentare il Mod. F24 esclusivamente attraverso i canali telematici, utilizzando l'apposito codice tributo di prossima istituzione.

Per ciascun F24 ricevuto l'Agenzia delle Entrate effettuerà controlli automatizzati, verificando che l'importo del credito d'imposta utilizzato non risulti superiore all'ammontare del credito complessivamente concesso.

Indice TFR del mese di settembre 2015

L'Istituto centrale di statistica ha reso noto che l'indice dei prezzi al consumo per il mese di settembre 2015 è pari a 107,0 punti.

L'incidenza percentuale della differenza rispetto all'indice in vigore al 31 dicembre 2014 è pari a 0,000000; il calcolo del coefficiente di rivalutazione si esegue sommando il 75% di tale valore con un tasso fisso dell'1,5% annuo, per cui si avrà un indice di rivalutazione del TFR pari a 1,125000%.

Omissione contributiva: in giudizio rileva anche la testimonianza del lavoratore

L'interesse giuridico, personale e concreto del lavoratore che testimonia, in sede di accesso ispettivo, circa il suo impiego come lavoratore subordinato, senza essere peraltro inquadrato in tal senso, legittima l'azione in giudizio e non è di per sé sufficiente a delineare l'incapacità di testimoniare ex articolo 246 del c.p.c..

Con questa argomentazione, la Corte di Cassazione con la Sentenza n. 20711 del 14 ottobre 2015, non accoglie il ricorso dell'azienda contro la decisione del giudice di seconde cure, che aveva ammesso la testimonianza del lavoratore resa in sede ispettiva, quale elemento probante per dirimere la causa sorta tra l'INPS e l'azienda su una presunta omissione contributiva. Considerando, inoltre, che dalla testimonianza era emersa una modalità di svolgimento della prestazione lavorativa in tutto assimilabile al lavoro subordinato, e nessuna successiva prova ha smentito tale fatto, il ricorso dell'azienda non può essere accolto.