Notice

INFORMATIVA FISCALE E PREVIDENZIALE

Fisco e Previdenza - Fisco

Voluntary disclosure, in arrivo la proroga

Oggi, venerdì 25 settembre 2015, il Consiglio dei Ministri approverà il decreto legge sulla finanza pubblica.

In particolare, l'art. 1 conterrà la proroga per l'adesione alla procedura di collaborazione volontaria:

  • l'istanza andrà presentata all'Agenzia delle Entrate entro il 30 novembre 2015;
  • il perfezionamento della domanda con la presentazione della domanda potrà avvenire entro il 31 dicembre 2015.

 

 

Possibile detrarre l'IVA anche se le fatture non sono state annotate sul registro acquisti: Cassazione


Con Sentenza 24 settembre 2015, n. 18924, la Corte di Cassazione ha precisato che è possibile detrarre l'IVA anche nel caso in cui le fatture non siano state annotate nel registro degli acquisti ma solamente su supporto informatico.

In particolare, i Giudici hanno chiarito che per poter detrarre l'IVA è necessario che sussistano le seguenti condizioni:

  • la rintracciabilità delle operazioni passive del contribuente;
  • l'effettiva esistenza del debito IVA.

 

 

Mancata fruizione dei riposi per allattamento e sanzionabilità del datore di lavoro: interpello del Ministero del lavoro

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in risposta ad un quesito avanzato dal Consiglio Nazionale dell'Ordine dei consulenti del lavoro, con l'Interpello n. 23 del 24 settembre 2015, ha fornito chiarimenti in merito alla corretta interpretazione dell'art. 39 del D.Lgs n. 151/2001 riguardante la fruizione da parte della lavoratrice madre dei riposi giornalieri (c.d allattamento).

In particolare viene chiesto se, qualora la lavoratrice madre, pur avendo già inoltrato al datore di lavoro la relativa richiesta, non usufruisca dei predetti riposi, spontaneamente o per proprie esigenze, il datore di lavoro sia sanzionabile ai sensi dell'art. 46 del D.Lgs n. 151/2001.

A riguardo il Ministero chiarisce che in tal caso "non sembra ravvisabile la violazione dell'art. 39 e di conseguenza non potrà trovare applicazione la misura sanzionatoria ad essa collegata" tuttavia resta ferma la possibilità, da parte degli organi di vigilanza, di effettuare eventuali verifiche "in ordine alla spontaneità della rinuncia della lavoratrice".

 

 

Certificato penale del casellario giudiziale e cambio appalto: precisazioni del Ministero del Lavoro


La Direzione generale per l'attività ispettiva del Ministero del Lavoro, in risposta all'Interpello n. 22 del 24 settembre 2015, fornisce chiarimenti in merito all'obbligo di richiedere il certificato penale del casellario giudiziale in caso di cambio appalto.

Il Ministero evidenzia, innanzitutto, che nelle ipotesi di cambio appalto si verifica la successione di diversi appaltatori nella esecuzione di un servizio per il medesimo committente, con il passaggio del personale impiegato nell'appalto dall'impresa uscente a quella subentrante. I dipendenti, pertanto, risultano impegnati nella medesima attività, spesso senza soluzione di continuità.

Ne consegue, quindi, che per il personale avente un contatto diretto e regolare con minori, l'impresa subentrante non è tenuta ad alcun adempimento ulteriore, nella misura in cui abbia acquisito la documentazione di cui all'art. 2 del D.Lgs n. 39/2014 già in possesso del precedente appaltatore.

 

 

Proroga dei contratti a termine sulla base della normativa emergenziale


Il Ministero del Lavoro, con risposta all'Interpello n. 21 del 24 settembre 2015 avanzato dall'ANCI, ha fornito chiarimenti in merito alla possibilità di proroga dei contratti a tempo determinato prevista per il personale del Comune dell'Aquila e dei Comuni del c.d. Cratere del sisma del 6 aprile 2009, in ragione dell'entrata in vigore del D.Lgs n. 81/2015 e alla conseguente abrogazione del D.Lgs n. 368/2001.

In particolare, viene precisato che, nonostante il mutamento del quadro normativo, rimangono ferme le deroghe per la proroga dei contratti a termine stipulati dalle amministrazioni pubbliche sulla base della normativa emergenziale, anche relativamente alla possibilità di superare il limite dei 36 mesi.

 

 

 

Tutele in caso di licenziamento illegittimo riconosciute anche alla categoria degli autoferrotranvieri


In risposta all'Interpello n. 24 del 24 settembre 2015 proposto dall'ANAV e dall'Associazione Trasporti, Il Ministero del Lavoro ha fornito indicazioni sulla possibile applicazione alla categoria degli autoferrotranvieri della disciplina del D.Lgs n. 23/2015, con particolare riguardo alle tutele accordate nell'ipotesi d'illegittimità del recesso datoriale.

Si precisa che le tutele accordate in caso di licenziamento illegittimo dei suddetti lavoratori devono seguire la disciplina di carattere generale contenuta nell'art. 18 della Legge n. 300/1970 e nel D.Lgs n. 23/2015, secondo il rispettivo ambito applicativo e di decorrenza.