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Fisco e Previdenza - Fisco

Studi di settore, necessario l'adeguamento alla concreta realtà economica: Cassazione

Con Sentenza 14 novembre 2014, n. 24327, la Corte di Cassazione ha chiarito che, in tema di studi di settore, nella fase del contraddittorio l'elaborazione statistica degli standard deve essere adeguata alla concreta realtà economica del contribuente.

La procedura di accertamento standardizzato mediante l'applicazione dei parametri o degli studi di settore costituisce infatti un sistema di presunzioni semplici, la cui gravità, precisione e concordanza nasce procedimentalmente in esito al contraddittorio con il contribuente.

 

Reddito dell'imprenditore inferiore alla soglia ISTAT di povertà: legittimo l'accertamento induttivo

Con Sentenza 14 novembre 2014, n. 24313, la Corte di Cassazione ha affermato che è legittimo l'accertamento induttivo dell'imprenditore qualora lo stesso dichiari un reddito inferiore alla soglia ISTAT di povertà.

In particolare, i Giudici, oltre aver dichiarato legittimo l'accertamento induttivo in tali situazioni, hanno precisato che, nel caso in cui la contabilità risulti essere inattendibile, il contribuente è tenuto a dimostrare la veridicità della documentazione presentata.

 

Licenziamento: il rito Fornero non può essere sospeso senza esercizio dell'azione penale

In materia di licenziamento, la Corte di Cassazione ha chiarito che ai fini del riconoscimento della sospensione del nuovo rito sommario in materia di licenziamenti, previsto dalla Legge n. 92/2012, è necessario che vi sia pendente un giudizio penale.

Nello specifico la Suprema Corte, con l'Ordinanza n. 24268 del 14 novembre 2014, ha precisato che ai fini dell'esercizio della pendenza del giudizio penale, utile alla legittima sospensione del giudizio civile in materia di legittimità del provvedimento espulsivo, è necessario che sia intervenuto l'esercizio dell'azione penale da parte del Pubblico Ministero. Ciò significa che la sospensione non potrà essere legittimamente accordata qualora il procedimento si trovi nelle fasi precedenti tra le quali quella delle indagini preliminari.

 

Part-time: diritto alla maggiorazione notturna e festiva

La Corte di Cassazione, sezione lavoro, con la Sentenza n. 24333 pubblicata il14 novembre 2014, ha precisato che ai lavoratori assunti con contratto part-time verticale spettano, analogamente ai lavoratori a tempo pieno di pari livello, le maggiorazioni di stipendio per il lavoro notturnonotturno festivo in caso di turni "continui e avvicendati".

Per "turni continui e avvicendati" si devono intendere quelle sessioni di lavoro che, pur intervallate da giorni di mancata prestazione, tendono a ripetersi con la stessa modalità, come avviene quando lo schema, una volta esaurito, è ripetuto con la stessa sequenza.

Secondo la Corte, in conclusione, il dipendente a tempo parziale non può ricevere un trattamento meno favorevole rispetto al lavoratore a tempo pieno inquadrato allo stesso livello contrattuale.