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Il Cuscino: spugna dei miei pensieri e dei miei sogni

Narrativa - Narrativa e Poesia
Quando gli incubi si trasformano in sogni fantastici.
sognoUna sera Giorgio adagiò la testa sul cuscino e, dopo qualche minuto, iniziò a sognare, immerso nel tepore di casa e della famiglia, riscaldato dalla sua stufa a legna, la piccola “carmela”.

Tutto a un tratto il cuscino, quasi d’incanto, si animò e comiciò a raccontare una storia stupenda, quella di una Principessa che era vissuta per tanto tempo rinchiusa nel suo stupendo Castello, pieno di sfarzi e di ori, di servitori e di ancelle, ma che non aveva mai visto altro se non lo stesso castello.

Svegliatosi, si recò al bar a prendere il caffè, come ogni mattino, e lì incontrò un amico, Antonio, che gli raccontò di avere seri problemi nel dormire sereno perché i brutti sogni, gli incubi, si facevano sempre più frequenti e presenti e, quasi mai, gli capitava di sognare qualcosa di bello.

Allora Giorgio gli disse : senti, io ho un cuscino magico, che riesce a farmi sognare cose stupende non appena mi addormento, che riesce a trasmettermi pace e serenità. Sai che faccio - continuò - te lo presto per un po’, così potrai dormire tranquillo.

Ricevuto il cuscino, l’amico si recò a casa per verificare se quanto dichiarato corrispondesse alla verità. Posato il capo sul cuscino, improvvisamente sognò di trovarsi in aperta campagna, in mezzo ad un bosco dai mille colori , con alberi parlanti ed animali curiosi ed affettuosi che lo guardavano straniti e che gli chiedevano : ma tu non sei l’amico dei nostri sogni e, a dire la verità, forse non ci siamo mai incontrati. L’uomo rispose : forse da oggi, ci incontreremo più spesso e, dicendo queste parole si trovò a camminare su di un arcobaleno che, terminava la sua dolce curva colorata proprio nella sua stanza da letto.

Antonio , nelle notti successive, continuò a sognare di cose fantastiche, come ad esempio il suo volo sul mondo, attraverso cascate, mari e cieli dai colori fantastici, povertà e ricchezza dei Paesi del Terzo Mondo, ghiacciai e praterie verdi brulicanti di animali di ogni specie.

Una mattina, dopo qualche giorno, tornò al bar, come sempre, ed il suo amico gli richiese indietro il cuscino. Per un attimo, Giorgio fu preso da una piccola crisi di panico ma, immediatamente, Antonio gli disse : stai tranquillo, tutto ciò che hai sognato di bello continuerà a vivere con te e nei tuoi sogni.

La sera stessa Giorgio, con la paura di addormentarsi, cadde quasi in letargo e, viaggiando nei suoi sogni si ritrovò di nuovo a camminare sull’arcobaleno che lo riportava al bosco incantato dove, sorpreso, incontrò il suo caro amico Antonio che, appoggiando il suo braccio sulla spalla gli disse : vedi amico, i sogni sono dentro di noi e dobbiamo cercare di plasmarli secondo la nostra seppur debole volontà, e così dicendo si incamminarono nel bosco seguiti da cerbiatti, lepri, volpi, scoiattoli ed uccelli di ogni specie.

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