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Il Prigioniero Libero

Narrativa - Narrativa e Poesia
Ero chiuso nelle segrete del castello di Lione e, mentre rosicchiavo le filamenta che mi tenevano costretto i polsi, guardavo il topolino che, in piedi sulle zampette, mangiava quelle poche briciole che erano rimaste tra la paglia ed il sacco di iuta che mi copriva nelle freddi notti d'inverno.

Dopo sei anni, i capelli e la barba, maleodoranti, dipingevano una persona piena di esperienza e di vissuto. In effetti, ogni giorno passato in quella cella aveva prodotto, attraverso i sogni ed i segreti raccontati dai carcerieri, un nuovo uomo, i cui sogni venivano ormai contenuti nelle deboli membra di un fantasma, lo stesso che era morto prima di me in quella cella. Il suo nome era chiaro, scritto con il suo sangue sulle pareti del muro : Libero.

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