Non erano trascorsi molti giorni da quando mi avevano regalato il diario eppure avevo già scritto tanti piccoli pensieri, accadimenti della mia giovane vita di liceale.

Non iniziava con le parole “Caro diario….” ma con una dedica molto personale:

Desidero che chiunque trovasse un giorno questo diario lo porti sulla mia tomba per ricordarmi dei momenti felici che renderanno il mio viaggio nell’oltre più sereno.

Non era mai stato semplice per me descrivere le emozioni che vivevo ma la cosa che traspariva dall’inchiostro sbavato di tanto in tanto era il fatto che qualche goccia di pioggia o più probabilmente una lacrima scivolata sul mio viso era finita sulle mie lettere, composizioni di descrizioni di persone e cose immerse in una natura immensa, pura, un dono che abbiamo trovato con la nascita e non saremmo stati in grado di preservare per il dopo di noi.

Il diario…se potesse parlare certamente mi direbbe: Sorridi alla Vita! Non prendere ogni cosa troppo seriamente perché altrimenti perderai la parte dolce del tuo cammino terreno. Impara a guardare il mondo da diverse angolature e così ne apprezzerai ogni singola parte, anche quella invisibile agli occhi direbbe la volpe.