Forse è sbagliato, e probabilmente nessuno saprà mai cosa è "giusto".
E come i bambini che iniziano a camminare provando il loro equilibrio,
allo stesso modo cerco di alzarmi e di muovere piccoli passi verso una
direzione che non ha indicazioni, se non da ricercare nelle
orme lasciate da chi ha iniziato prima di me.
L'equilibrio è precario e il percorso non sempre coincide con quello
di altri che sembrano annegare tra domande che mai troveranno risposte
nella razionalità del quotidiano.
Scelte fatte un poco alla volta, scelte che ti distinguono da chi non
vuole farlo per non ...inimicarsi un non amico.
Un passo dopo l'altro mi ritrovo dall'altra parte del fiume, a
camminare lungo un argine che è anche traditore, e può farti cadere e annegare.
Un fiume di giudizi che sono propri di coloro che non fanno per non
essere giudicati e non esprimono apprezzamenti  per non
essere considerati diversi.
Piccoli passi per fare la stessa strada insieme a chi va piano, è più
lento, deve riposarsi di tanto in tanto, si perde.
Non c'è un traguardo ma solo ideali e obiettivi da raggiungere.
Piccole cose che uniscono il nostro percorso, piccole cose che insieme
formano i sogni.
A volte si avverano e a volte no, ma sono davanti a noi tutti i
giorni.
Piccoli passi per raggiungere la meta, una destinazione che fa parte
di noi, che possiamo condividere o tenere dentro.
Io ho scelto di iniziare a guardarmi attorno.
Niente è facile, ma ad arrendersi si fa il gioco del tempo: scorre
inesorabile e non perdona.

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