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Narrativa - Narrativa e Poesia
ImageInizi a salire su una collina, circondata da pini e querce che hanno visto le guerre e ascoltato i lamenti dei feriti che si trascinavano a terra chiedendo pietà affinché fosse risparmiata loro la vita.
La corteccia ancora presenta le ferite lasciate dalle schegge delle bombe e dalle pallottole esplose da fucili imbracciati da giovani che lottavano contro le loro stesse paure.
La stanchezza ti prende la gambe.
Cogli una mela, e seduto lungo l’argine del ruscello, noti due granchi di acqua dolce che con le loro chele hanno afferrato qualcosa.
Quel corso d’acqua è lì da sempre, da quando il suo colore era rosso del sangue di quanti, morti e feriti, hanno combattuto per ideologie e valori, o anche solo perché dovevano farlo.

Tra le sfumature dei suoi colori resti ipnotizzato e il sonno ti riporta indietro nel tempo.
Odi gli spari, grida di donne e pianti di bambini resi orfani dalla guerra permeano il verde che li circonda con il dolore che ha ormai preso i loro cuoricini.

L’incubo ti rende insofferente. Desideri cambiare la storia, ma in un attimo ti ritrovi catapultato in Africa, in un villaggio con tanti  “padroni” il cui unico scopo è quello di rendere schiavi i propri simili. L’orgoglio dei popoli guidato dal re della guerra miete vittime a colpi di macete e di armi barattate con pietre preziose e giovani fanciulle illibate.
E la violenza genera violenza: il seme della vendetta è stato seminato!!!

Il sole sta tramontando e il gracchiare dei corvi che abitano i pioppi prospicienti la collina ti sveglia.
Gli occhi umidi lasciano solo immaginare la sofferenza di quei popoli.
Cerchi quindi di riprendere la via del ritorno frettolosamente. La famiglia ti aspetta.
Negli occhi dei tuoi figli rivedi gli sguardi atterriti dei bambini che hanno sofferto e soffrono le violenze della guerra e ringrazi il Signore per non averla vissuta.

E’ notte, e nell’appoggiare la testa sul cuscino hai paura di rifare lo stesso sogno.
La guerra purtroppo non è un sogno, e le sue conseguenze non potranno mai essere comprese da chi non le vive sulla propria pelle.

Ora tocca a noi provare a fare quel sogno e immaginare di essere lì per cancellare …un futuro già scritto con il sangue del passato.

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