Squilla il telefono, e come d'incanto mi rituffo in un'altra dimensione. Il cervello prontamente rielabora cose per un attimo riposte in un angolo.
Domande e risposte si rincorrono in un cavo del telefono.
Continuo a fissare quell'uomo, che sorridendo sembra dire: non preoccuparti,ho tempo per aspettare.
 
Ed è proprio l'attesa di qualcosa che non arriva ciò che lo logora.
 
E la corsa continua. Nuovi orizzonti, nuove mete, nuovi pensieri.
Una rincorsa che non ha fine,che non mi offre altre possibilità se non quella di conversare sulle cose belle che la vita gli ha riservato.
Non è il domani che lo spaventa, non è null'altro che la sua sola solitudine.
 
E mentre il sole tramonta dietro l'isola dei due mondi, l'uomo si assopisce guardando il colore del suo sogno.
Chiudo il telefono, ma è ormai tardi per ascoltare, è ...volato via tra il sole e la luna, lungo la strada dei desideri.
 
Non c'è tempo per i sensi di colpa,è tempo di vivere.

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