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L'INPS costretta al rinvio dei CUD

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Image I tempi delle addizionali comunali all’Irpef e quelli dei Cud in rotta di collisione, e a farne le spese sono i pensionati dell’Inps.

Non tutti ovviamente, ma una buona fetta, visto che sono circa un milione e 600mila (su circa 15 milioni) i Cud che l’Istituto deve inviare di nuovo per le somme corrisposte l’anno scorso.

Ma anche senza arrivare a punte così drammatiche, un po’ tutti, anche i privati, quest’anno hanno dovuto fare i conti con i tempi stretti che passano tra l’approvazione delle addizionali comunali e quelli per l’invio del Cud.

Tempi che dovrebbero aver determinato più errori che in passato. Molti, dunque, i Cud che l’Inps si appresta a inviare ai pensionati residenti nei comuni che hanno effettuato variazioni di aliquota entro il 15 febbraio scorso.

Il secondo invio viene effettuato per fare avere Cud aggiornati ai pensionati, ma l’Inps chiede interventi anche normativi per evitare analoghe situazioni di disagio in futuro. Secondo i calcoli dell’Inps sono oltre 670 i comuni che entro il 15 febbraio hanno variato le aliquote delle addizionali locali dell’Irpef.

A queste vanno aggiunte le modifiche apportate dalla regioni alla quota Irpef regionale. Le stesse variazioni interessano anche i datori di lavoro privati che l’anno prossimo avranno tempi più ristretti.

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