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Giorgio e il gabbiano Jonathan
Narrativa - Narrativa e Poesia |
l mondo visto dagli uccelli. |
Un uomo di mezza età era solito passeggiare, durante le prime ore del mattino, lungo la battigia di una spiaggia che si trovava non lontano da casa e, da lì, ammirava il sorgere del sole , l’arrivo dei gabbiani e dei corvi e, camminando, osservava le bellissime conchiglie che, trasportate dal mare, formavano un tappeto di mille colori e disegni fantastici. I gabbiani ed i corvi si divertivano a prendere i molluschi ancora chiusi ed a portarli in aria per poi lasciarli cadere per riuscire ad aprirli ed a mangiarli. Spesso si rincorrevano e gracchiavano per difendere il proprio pasto. Un giorno , durante una delle sue passeggiate, vide una strana scena in riva al mare, quasi qualcuno l’avesse costruita per poi renderla incredibile agli occhi di Giorgio. Un uccello, un vecchio gabbiano reale, era steso per terra, esausto e, vicino, tutti attorno a formare un cerchio, una schiera di altri uccelli che ascoltava la sua storia. Jonathan, il gabbiano, parlava di aver girato il mondo e di avere verificato che l’uomo, incautamente, stava distruggendo dei bellissimi siti naturali per creare villaggi turistici e costruzioni in cemento armato, invadendo ed allontanando gli animaletti che abitavano quelle zone. Increduli, gli amici di Jonathan, decisero di dividersi i compiti, e di verificare con i loro occhi il racconto dell’amico. Dopo un mese si sarebbero ritrovati in quello stesso posto. Alla scadenza Jonathan però era solo, si, nessuno dei suoi amici aveva fatto più ritorno. Qualche giorno dopo le TV e le radio di tutto il mondo parlavano di alcuni gabbiani morti in circostanze misteriose, a causa di un probabile collasso cardio-circolatorio ribadivano i giornali. Si, gli amici di Jonathan erano morti perché il loro cuore non aveva retto alla forte emozione di vedere i luoghi della loro infanzia distrutti dalla sete di potere e di denaro degli esseri umani. Giorgio, quello stesso giorno, guardando il vecchio gabbiano, gli disse : non disperare vecchio e caro amico, le nuove generazioni cercheranno di porre rimedio lì dove hanno sbagliato. I nostri nipoti riavranno i loro spazi dove giocare e correre liberamente. Un attimo dopo, i corpi dei due amici giacevano sulla spiaggia, bagnati dall’acqua e dalla schiuma bianca del mare, e le loro anime avevano ormai intrapreso il lungo viaggio ultraterreno. Seduti su una stupenda nuvola bianca, venivano trasportati dal vento verso l’orizzonte dove, Dio, li attendeva per farne degli Angeli custodi. Si, avrebbero dovuto custodire e proteggere Madre Natura, sensibile ed attenta alle sue bellezze che rischiavano di sparire a causa dell’egoismo degli uomini. Dio disse loro : la vostra prima missione sarà quella di proteggere il lago di Penitro e tutti gli amici che si stanno impegnando per questa giusta causa. Andate e vegliate su di essi, entrando nelle anime di coloro i quali potrebbero eventualmente speculare su questa operazione liberandoli da qualsiasi desiderio recondito che contrasti con quello del Mio popolo . |
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