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Associazione Italiana Genitori - Lettera Aperta
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Sì e tanto parlato in questi giorni delle sorti del reparto di pediatria dell’ospedale di Gaeta, Monsignor Di Liegro. Dicono che la questione al momento è congelata, ma nell’aria si respira odore di trasferimento.
Allora cosa fare? Come comportarci? Io rappresento un’ associazione dove il dovere principale è difendere i diritti delle famiglie su tutti i fronti, in questo momento A.Ge Gaeta ha il dovere morale di intervenire richiamando l’attenzione di qualsiasi cittadino che sia genitore o no e chiedervi se sia giusto mettere in discussione il diritto alla salute dei nostri, figli.
Bene, vogliono chiudere il reparto qui a Gaeta e vogliono trasferirlo al DEA (dipartimento di emergenza e accettazione) di Formia per carenze strutturali e di personale, se la motivazione è questa ti viene spontaneo pensare che il trasferimento del reparto porti miglioramenti alle condizioni disagiate di Gaeta. Ma questa illusione, da semplice e ottimista genitore, è stata infranta subito, venendo a conoscenza che il reparto di pediatria di Gaeta sarebbe stato accorpato al reparto di medicina dell’ospedale di Formia il dono svizzero, con la riduzione di posti letti da 12 di Gaeta a solo 4, come dire trasformare e ridurre il reparto in ambulatorio.
Come si può solo pensare di risolvere il problema in questo modo, con quale coscienza si può pensare di mettere insieme malati anziani e bambini creando una promiscuità che nel terzo millennio dove la scienza e la medicina ha fatto passi da gigante non può essere, nemmeno scherzando, presa in considerazione. Io prima di essere il presidente dell’A.GE. di Gaeta sono una mamma a tempo pieno e posso testimoniare in prima persona cosa è diventato il reparto di pediatria negli ultimi tre anni.
L’ho visto risollevarsi nei modi più insperati , vi è stata una volontà del personale che non si è fermata davanti alle difficoltà, come la carenza di organico, mancanza di attrezzature ed apparecchiature diagnostiche, insufficienza di materiale …
Ma c’era volontà di migliorare e così è stato; il reparto si è trasformato in un ambiente accogliente e sereno tempestato da immagini colorate e giocattoli dappertutto e infermieri che ti sorridono a tutte le ore della giornata, i miei stessi bambini ad ogni controllo faccio fatica a portarli via. Stiamo parlando di un reparto dove il personale si è autotassato per portare avanti un progetto di umanizzazione del ricovero del bambino, questo progetto si chiama “Progetto Andrea”, il quale da un anno circa è sostenuto dall’associazione che io rappresento cioè l’A.GE. Gaeta.
Questa associazione è stata bene accolta da tutti i genitori e moltissimi si sono dati un gran da fare per sostenerci con donazioni di giocattoli e finanziandoci, permettendoci così di poter acquistare un fax e una stampante fotocopiatrice per il reparto e, in questi giorni, grazie anche al contributo di realtà produttive sensibili quali la Pozzi Ginori S.p.A., sono state acquistate due poltrone per permettere alle mamme di assistere in condizioni più confortevoli i propri piccoli ricoverati.
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